Chiamatela scuola
Oggi (ieri) gli studenti delle scuole superiori di Milano si sono mobilitati fino alla scuola Setti Carraro per pretendere di essere ascoltati nell’assemblea lanciata dal Ministro Giannini, in qualità di studenti che vivono quotidianamente la scuola pubblica italiana, mostrando con delle foto le indecenti condizioni dei loro istituti. Scuola lasciata al l’abbandono dal ministro della “Pubblica” istruzione, o meglio distruzione.
Gli studenti pretendono che la scuola rimanga un luogo d’istruzione e di cultura per formare cittadini pensanti, pretendono che le aziende private stiano lontano da quello che é un luogo di cultura. Questi privati, secondo la riforma Giannini, darebbero soldi alle scuole pubbliche per “migliorarne la situazione”. Così facendo però entrerebbero completamente nella scuola, prenderebbero decisioni sul futuro dei giovani studenti, come già sta avvenendo in alcune scuole, ad esempio al Carlo Porta, dove gli studenti sono stati costretti a indossare delle divise che hanno un prezzo elevato e le famiglie non possono permettersi di mantenere. Sicuramente un privato non stanzierebbe dei soldi senza nulla in cambio, gli studenti saranno costretti a fare pubblicità gratuita per loro, o peggio a svolgere lo stage lavorativo presso di loro, non permettendogli di capire come realmente vedono il loro futuro, ma svolgeranno solo piccoli compiti che faranno comodo al privato.
Non è questa la “buona scuola”, per questo motivo oggi (ieri) gli studenti hanno bloccato l’assemblea che promuoveva la riforma Giannini fino a quando il preside della scuola Setti Carraro ha firmato un foglio in cui dichiara che si presenterà il 14 Novembre allo sciopero sociale per ascoltare le pretese degli studenti in merito alla scuola pubblica che vivono quotidianamente, vediamo caro ministro se ti presenterai veramente anche tu, vi aspettiamo!
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