Corteo! Studenti, tutti in piazza!

Venerdì 22 febbraio, ore 9,30 @ Via Orazio 3. Dagli studenti del Licelo classico Manzoni parte una proposta di mobilitazione.

RIPORTIAMO al CENTRO la SCUOLA, la CULTURA, gli STUDENTI!

● BLOCKADE
Abbiamo aderito al fronte unitario di studenti e giovani di Milano che, coscienti della situazione disastrata in cui si trova la Scuola e la rappresentanza del suo Ministero, scenderanno in piazza per ribadire la completa incompatibilità dei “dictat” di questo governo con i principi e i valori di basilare umanità che ci dovrebbero essere insegnati quotidianamente. Ci troveremo quindi davanti al liceo classico Manzoni questo venerdì 22 febbraio per prenderci le strade di Milano e portare le nostre argomentazioni in maniera chiara e forte a chi da troppi anni mette l’istruzione e l’educazione per ultime e MAI come priorità.

●Martedì h.15:30 assemblea pubblica in preparazione al corteo in Via Orazio 3 al Manzoni.

●Questo documento nasce dall’urgenza sentita e condivisa degli istituti di Milano di lanciare un grido che suona:

“RIPORTIAMO AL CENTRO LA SCUOLA, LA CULTURA E GLI STUDENTI”

Come giovani e come studenti crediamo nella centralità dell’istruzione e nella sua valorizzazione, per questo vogliamo denunciare e sottolineare le inadempienze verso di essa da parte dei governi passati e di quello attuale.
Cultura e istruzione sono gli strumenti di emancipazione fondamentali e i pilastri di una società sana, sono il carburante che permette a un paese di svilupparsi e muoversi verso un ulteriore miglioramento; investire nella scuola significa avere una società più consapevole, attenta e capace di sviluppare un pensiero critico: una società di lavoratori più competenti, di elettori più informati e di cittadini più responsabili per se stessi e per gli altri.
Però le iniziative intraprese da questo governo non sembrano tanto porsi il raggiungimento di questo obbiettivo, quanto volerci addirittura trascinare in una direzione diametralmente opposta; in quanto quello che abbiamo potuto vedere sono stati:

-UN TAGLIO DI QUATTRO MILIARDI DI EURO ALL’ISTRUZIONE

-UN PIANO PER LA SCUOLA CHE NON PREVEDE INVESTIMENTI IN DIDATTICA E EDILIZIA

-UNA NUOVA MATURITA’ CHE NON RISPECCHIA IL PERCORSO DEGLI STUDENTI A CUI VERRÀ SOTTOPOSTA

Di anno in anno, di governo in governo, la scuola è stata sempre più concepita come luogo di sola formazione professionale, il cui unico scopo è sfornare futuri lavoratori senza che a essi venga dato uno straccio di competenza esterna al loro ruolo, mettendo sempre più in secondo luogo il valore che hanno cultura e spirito critico come strumenti per la formazione della persona, e privando fin da subito gli studenti dei mezzi e delle conoscenze necessari a prendere una posizione sulle questioni e le sfide poste dalla contemporaneità.
Quello che noi vorremmo vedere, invece, è una scuola dove vengono formati non solo i futuri lavoratori, ma anche i futuri cittadini, preparati non solo ad affrontare la realtà lavorativa, ma anche la realtà sociale che stiamo vivendo in questo momento senza ripetere gli errori del passato.
Per fare ciò, serve che la cultura non resti un privilegio di chi ha la fortuna di poterla ricevere, ma che la sensibilizzazione verso quest’ultima vada di pari passo con la scuola dell’obbligo, dando maggiore rilievo a quelle aree più disagiate della società dove determinati valori mancano: dopotutto è lo stesso Articolo 3 della Costituzione a dirci che
“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Un governo che disinveste nella scuola è un governo che disinveste nel futuro del paese, e che mentre pochi privilegiati riescono ad acculturarsi con mezzi propri lascia la maggioranza dei futuri cittadini ciechi di fronte a ciò che avviene sia sotto il proprio naso che nel mondo: un popolo senza cultura rimane sordo di fronte alla violazione dei diritti propri e altrui, se non gli è dato modo di conoscerli, come sta per esempio avvenendo al giorno d’oggi sulla pelle dei migranti, vittime di una discriminazione e di una disumanizzazione della persona attuata tanto in mare quanto in terra.
Infine, mentre dovrebbe essere tutelata la libertà di insegnamento, l’applicazione delle recenti riforme scolastiche dimostra come attraverso griglie di valutazione e sequenze di simulazioni nazionali si costringano i singoli istituti a forzare i percorsi di insegnamento autonomi secondo direttive del ministero, permettendo così a qualsiasi deriva del governo di influenzare qualcosa che secondo noi è intoccabile, l’educazione.
A parole come “autonomia”, “creatività” e “espressione della persona” si è preferita la centralizzazione estrema e la monotonia dell’omologazione, negando alla scuola il ruolo di luogo di sviluppo dell’individuo.
Noi studenti milanesi abbiamo quindi l’intenzione di protestare e manifestare il nostro dissenso pubblicamente il 18 Febbraio tramite una giornata per informare sulla situazione e sul ruolo della scuola nel presente del nostro paese, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e di portare la questione sotto gli occhi di tutti, affinché possano essere messe in atto reali soluzioni al problema.

● ADESIONI:
Boccioni
Torricelli
Allende
Santa Caterina da Siena
Manzoni
Severi
Bottoni
Galileo Galilei
Cremona
Agnesi
Berchet
Cardano
Vico
in aggiornamento…

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