Perchè boicottare gli invalsi

195559_100000632272447_1792933_nNoi, studenti medi della Rete Studenti Milano, riteniamo inadeguato il sistema di valutazione promosso da MIUR e INVALSI rispetto alle esigenze della scuola pubblica italiana e milanese.

Riteniamo che i test INVALSI non siano sufficienti per una valutazione completa di tutte le competenze non solo didattiche ma anche metodologiche e relazionali che la scuola deve secondo noi offrire allo studente.

Il modello di valutazione proposto dal sistema INVALSI relega, a nostro avviso, la scuola a luogo di pura nozionistica e non di formazione e crescita del ragazzo.

Non richiedendo più alle istituzioni scolastiche di accompagnare il ragazzo nel suo percorso di crescita verrebbe a mancare il grande lavoro che oggi alcune realtà dell’istruzione, soprattutto nelle periferie, compiono nel creare e sostenere una società più integrata e libera da vincoli di provenienza e di lingua, permettendo a giovani immigrati di vivere in questo paese al pari di un coetaneo italiano, senza deficienze linguistico-comunicative o relazionali.

Infatti il sistema INVALSI, nella sua formulazione attuale, riconosce come meritevoli soprattutto le scuole che, inserite in contesti culturali più elevati, possono concentrarsi sulla nozionistica, senza “disperdere” energie nell’integrazione degli studenti nella società, compito lasciato alle scuole di frontiera.

Studenti che partendo da situazioni di gravi difficoltà, anche linguistiche, arrivano a un livello di sufficienza vengono considerati dai docenti come successi didattici, mentre dal sistema INVALSI vengo riconosciuti alla pari di un qualsiasi altro studente che, come lui, ha raggiunto una situazione di sufficienza, indipendentemente dal percorso compiuto.

Come conseguenza, stilando una graduatoria degli istituti scolastici, appariranno come migliori le scuole con situazioni consolidate e, spesso, inserite in contesti di buona società e solidità finanziaria, mentre saranno considerate come peggiori le scuole che lavorano in situazioni di maggiore disagio e povertà.

Temiamo che questa divisione “meritocratica” delle scuole possa essere pretesto per finanziare gli istituti già virtuosi, in linea con l’operato delle destre che si sono succedute al governo, secondo cui il merito deve essere riconosciuto e premiato (economicamente) indipendentemente dal reddito.

La “meritocrazia” applicata negli ultimi anni al sistema-scuola ha portato istituti già meritevoli, e con disponibilità finanziare derivate dal collocamento territoriale, a ricevere ulteriori fondi a discapito di istituti che, lavorando in contesti sociali più difficili, hanno nella mancanza di finanziamenti interni e nella realtà sociale di appartenenza il più grande ostacolo al raggiungimento del merito.

Questo sistema di finanziamenti, facilitato dal sistema INVALSI, porterà ad un aumento del divario fra istruzione “buona” e istruzione “cattiva”, comportando, da parte dei genitori dei ragazzi, la scelta di alcuni istituti a discapito di altri, in continuità con la situazione socio-economica di appartenenza, aggravando ulteriormente il fenomeno.

Noi, studenti medi della Rete Studenti Milano, chiediamo pertanto che venga abolito o rivisto il sistema di valutazione promosso da MIUR e INVALSI, al fine di riaffermare il ruolo centrale della scuola nella crescita socio-culturale del giovane e non solo nella sua conoscenza nozionistica e per ridistribuire i finanziamenti nel mondo dell’istruzione secondo un criterio di equità, destinando maggiori risorse alle realtà in maggiore difficoltà perché non è con le eccellenze ma con un livello minimo di qualità diffuso e garantito a tutti che si costruisce un sistema scolastico che dia adeguata preparazione e consapevolezza a ogni futuro cittadino italiano.

RETE STUDENTI MILANO,assemblea ogni lunedì h 15.30 @ZAM

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Una risposta a “Perchè boicottare gli invalsi”

  1. Passegua ha detto:

    Concordo con quanto scritto, mi rimane il dubbio di come sia possibile valutare o meglio valorizzare le competenze non nozionistiche, ad esempio i progressi di un ragazzo che, partendo da situazione di grave difficoltà, raggiunge appena la sufficienza.
    Come spesso accade è più semplice smontare qualcosa che montare.
    Sarebbe interessante un dibattito sul come mettere in risalto i risultati ottenuti nel campo dell’inserimento sociale di alunni provenienti da ambienti svantaggiati.
    Cordialmente.

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