Studenti in piazza per l’istruzione non per l’estinzione

Questa mattina gli studenti e le studentesse delle scuole milanesi sono scesi in piazza per portare al centro del dibattito pubblico tematiche quali l’istruzione, l’emergenza ambientale e l’attacco al popolo curdo, argomenti  che altrimenti verrebbero nascoste sotto il tappeto dalle istituzioni.

Come ormai saprete molte pagine Facebook sono state chiuse per aver espresso la loro solidarietà ai curdi e alla loro lotta. Questa mattina il corteo passando davanti al Consolato turco si è trovato la strada sbarrata da numerose transenne e blindati delle Forze dell’Ordine. A quel punto, è partito un lancio di torce e vernice rossa per mostrare la propria solidarietà alla resistenza del Rojava che prima si è opposto all’arroganza dello Stato Islamico e oggi si oppone all’arroganza di Erdogan e dei suoi tagliagole riciclati.

Forse molti non lo sanno ma il nostro Governo, così come quelli passati, investono solo il solo 3,6% del PIL per l’istruzione dei nostri giovani. Siamo i terzultimi nella classifica europea, in media i Paesi dell’UE investono il 5%.
Non sorprende dunque che il 28% della popolazione italiana è affetta da analfabetismo funzionale, un fenomeno sempre più diffuso, secondo cui un individuo ha imparato le basi della scolarizzazione, ma non è in grado di leggere i termini di un contratto, di compilare una domanda di lavoro, di interpretare o riassumere un testo ma fino’ora solo gli studenti si sono mostrati preoccupati di  questa condizione; del carico economico sulle spalle delle famiglie e delle conseguenze che può avere in futuro questa situazione se permanente.

Non è la prima volta che i giovanissimi si mostrano più preoccupati degli adulti. Negli ultimi mesi sono stati protagonisti delle lotte per l’ambiente, consci del fatto che il nostro mondo sta andando in fiamme e insieme a lui anche tutto ciò che ci è più vicino.
Milano è una città estremamente inquinata, la qualità dell’aria ha raggiunto da tempo livelli emergenziali da codice rosso e i maggiori responsabile dell’avvelenamento dei nostri polmoni sono le grandi industrie, il traffico diesel e l’agricoltura/allevamento intensivo.
Nonostante questo l’Italia continua a portare avanti politiche di consumo di suolo spaventose, circa 13km quadrati di suolo vengono cementificati ogni 2 ore, specialmente nel nord Italia.
Sarebbe sufficiente quanto meno iniziare a implementare il verde pubblico e la la superficie ciclabile anche e soprattutto a scapito di manto stradale su tutta l’area di Milano, altro che Area B o blocchi del traffico saltuari, la situazione è molto più seria.

Il corteo di oggi non è stato caratterizzato dalle folle oceaniche alle quali eravamo abituati negli ultimi mesi, sintomo che FridaysForFuture, che ha lanciato un nuovo Climate Strike per il 29 novembre, ha in qualche modo “cannibalizzato” tutte le altre tematiche giovanili, ma è stato ricco di argomenti che non possiamo più ignorare.
E’ sempre un piacere vedere le nuove generazioni sfilare per le strade della città.

Rete Studenti Milano
Casc Lambrate
LUMe

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