Presentato il Masterplan per la gestione post-Expo 2015

Masterplan_2010_420x270Ieri a Palazzo Reale è stato presentato il Masterplan post-Expo 2015.

Il progetto è stato presentato dalla società Arexpo (società che vede come azionisti di maggioraza Regione Lombardia e Comune di Milano, a seguire Fondazione Fiera, Comune di Rho e Provincia di Milano). Assoimmobiliare, consulente per il post-esposizione, ha portato come esempio vincente il caso dello Juventus Stadium.
Pisapia ha dichiarato: “Senza pianificare il futuro, senza mettere oggi dei paletti ragionati sulle scelte che si faranno in futuro, rischiamo di trovarci una porzione di deserto in città. Ecco perché é importante prefigurarsi già da oggi una progettualità in grado di valorizzare le aree, dopo la manifestazione. Alcuni padiglioni non necessariamente devono essere smontati, ce ne saranno di bellissimi. Il 54% del terreno dovrà essere destinato a un parco tematico. E la cascina Triulza ospiterà le Ong e più in generale sarà la casa del terzo settore. Oltre a questi punti fermi, il resto verrà valutato all’interno di un piano globale, consapevoli che i consigli comunali di Milano e Rho avranno un ruolo fondamentale nel decidere come utilizzare quelle aree, tenendo conto del progetto che vincerà il bando pubblico. I progetti saranno valutati da una commissione di garanzia”.
Mentre Expo si fa forte dell’accordo tra Regione Lombardia e Cassa Deposito e Prestiti (l’unica struttura pubblica che ha liquidità, liquidità ottenuta con le rendite postali, liquidità che viene sperperata per finanziare opere inutili e dannose) per un prestito da 150 milioni di euro per la costruzione della TEEM (Tangenziale Esterna Est Milano) scopriamo che Arexpo ha la necessità di recuperare 300 milioni di euro per gli investimenti fatti. Una parte di questi dovranno arrivare dopo la fine della manifestazione.
Nell’accordo di programma (firmato dai comuni di Rho e Milano, Regione, Provincia, Poste Italiane con l’adesione di Expo e di Arexpo) sul milione di metri quadri usati per il grande evento che inizierà il 1 Maggio del 2015, si legge che almeno il 44% percento dei terreni dovrà essere usato per la costruzione di un parco tematico, mentre 489 mila metri quadri sono destinati ad area edificabile (una parte consistente dovrebbe essere utilizzata per housing sociale). Il Padiglione Italia non sarà smontato, sarà l’unico a rimanere in piedi?
15 proposte sul tavolo, proposte da valutare entro fine anno per arrivare poi a Febbraio ad un incontro deciso dei soci Arexpo per approvare il progetto definitivo.
Tra queste 15 proposte c’è anche quella del Milan per la costruzione del nuovo Stadio (sulla formula dello Juventus Stadium di Torino) e quindi della Cittadella dello sport: un area che viva oltre agli eventi sportivi e quindi dotata anche di musei, ristoranti, centri commerciali e cinema (non è affatto casuale che negli emendamenti votati con il patto di stabilità uno era proprio dedicato alla liberalizzazione nella costruzione degli stadi).

La conferenza stampa di ieri non da molti elementi di novità se non raccontarci sempre più nel dettaglio come le idee sul grande evento e sulla gestione del post-Expo siano poche e mal assortite. Gli scontri tra Regione e Comune sono iniziati ed a breve se ne prospettano altri per chi avrà il controllo della gestione post-Expo.
A Febbraio nella riunione di Arexpo si dovrebbero anche definire i dettagli di preparazione della gara pubblica d’appalto del masterplan.

Expo 2015 non è ancora iniziato, ma già le lunghe leve del cemento e della finanza stanno ragionando su come spartirsi il piatto dei milioni di metri quadri che da area ex-agricola passa ad essere edificabile e quindi speculabile.
Saremo noi in grado di influire su queste dinamiche?

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