ATM Gratis X Precari: un botto di domande

Bruciati in meno di 3 giorni i 500 mila euro messi a disposizione dal fondo anticrisi del Comune per gli abbonamenti ATM gratuiti a precari, disoccupati cassaintegrati milanesi. Il bando pubblicato sui due siti www.comune.milano.it e www.lavoroeformazioneincomune.it.si è aperto lo scorso mercoledì 1 febbraio ma il venerdì successivo i moduli giunti al fax 02.88448584 erano già quasi 4000. I siti web dove è possibile scaricare i due moduli necessari in formato pdf, hanno registrato un impennata di contatti mentre decine di precari intervistati come Guido, da 5 anni dipendente a tempo determinato del Comune, dichiarano di aver avuto difficoltà ad inviare il fax. ’E’ stato difficile inviare i moduli, due colleghi ci sono riusciti ma io no. Il fax il venerdì 3 non rispondeva e dopo tre tentativi andati a vuoto ho deciso di desistere’.

Valanga Mobilità
La valanga di richieste arrivate, corredate da fotocopia della carta di identità dei richiedenti, ha convinto il Comune fin dalla mattina di lunedì 6 febbraio ad aprire la home page del suo sito ufficiale con un insolito avviso sottolineato in rosso: ‘Si avverte che le domande arrivate dopo il 3 febbraio saranno poste in lista d’attesa’. Un eufemismo, nascosto tra le righe del comunicato stampa che forniva le cifre dei moduli arrivati, usato per dire: ‘Non inviate più richieste visto che i soldi di Milano Viaggia Con Te (nome ufficiale dell’iniziativa) sono finiti’. Nell’avviso pubblicato inizialmente però, non è mai stata indicata la data entro la quale era possibile inviare i due moduli necessari quindi l’invio di domande è seguito anche nella settimana successiva, e continua imperterrito anche oggi.

Posto fisso o movimento?
Per non parlare delle altre richieste che in queste ore vengono inviate grazie al tam tam di diversi siti internet. Tra questi spicca la pagina facebook che un gruppo di precari milanesi ha aperto sul social network (http://www.facebook.com/pages/Si-pu%C3%B2-dare-di-pi%C3%B9-Trasporti-accessibili-per-precari-e-disoccupati/296798037049832). Lì è possibile scaricare i moduli di richiesta dell’abbonamento, firmare una petizione on line sul diritto alla mobilità a prezzi ridotti per tutti i precari e i disoccupati dell’area metropolitana milanese, e conoscere i prossimi sviluppi della campagna di opinione.
Il numero degli abbonamenti che verrà consegnato tramite l’Atm Point di Duomo entro marzo, si aggira intorno alle 1600 unità. Quasi un terzo delle domande giunte in pochi giorni verranno rigettate anche se la cifra è frutto di un calcolo matematico più che di una espressa dichiarazione da parte del Comune di Milano o di Atm spa, più volte sollecitati inutilmente.
Il numero si desume da un semplice calcolo: 500.000mila euro, i soldi stanziati dalla Giunta, diviso 310, il costo in euro dell’abbonamento annuale ATM, fa un totale di 1666 abbonamenti.
Una cifra che se fosse confermata sarebbe irrisoria se paragonata ai 2.5 milioni di residenti nell’area metrolombarda che fa capo a Milano. Lo stanziamento è stato deliberato dalla Giunta lo scorso dicembre e la cifra messa a disposizione dal Fondo Anticrisi era stata annunciata il 2 dicembre 2011 durante il Forum delle Politiche sociali svoltosi al Piccolo Teatro Strehler e in vari altri luoghi della città. La lodevole iniziativa vede promotori l’ex ‘coordinatore’ del PD milanese Majorino e l’ex sindacalista Cgil Cristina Tajani, oggi assessori alle Politiche Sociali e alle Politiche Occupazionali.

Misure per la crescita
Il numero di domande arrivate è ancor più significativo se si considerino i limiti previsti dai requisiti di accesso come l’età, meno di 33 anni compiuti e la residenza nel Comune di Milano. Tra i contratti precari considerati dal bando resta esclusa la partita iva, un esercito che a Milano conta decine di migliaia di lavoratori per i quali il movimento è indispensabile strumento di lavoro e relazione bio-economica. Purtroppo, l’importante misura a sostegno del reddito dei precari milanesi non aveva trovato grandi riscontri nei media: sia l’ufficio stampa del Comune di Milano che quello di Atm a due giorni dall’apertura del bando non erano a conoscenza dei requisiti precisi per accedere ai fondi. Interpellati hanno confermato a più riprese che nessun operatore dei media aveva richiesto informazioni riguardo a tali dettagli, fondamentali per diffondere una notizia completa. Lo stesso Corriere della Sera nel comunicare l’iniziativa non aveva inserito nel trafiletto uscito a gennaio informazioni sostanziali come il tipo di contratto e i requisiti di reddito (meno di 28000 euro nella dichiarazione dei redditi) mentre altri media avevano diffuso la notizia con superficialità come il caso di 02blog.it (http://www.02blog.it/post/9379/abbonamento-atm-gratis-per-precari-disoccupati-e-cassintegrati) in cui venivano inclusi tra i richiedenti anche i non residenti a Milano.

Il motore metrolombardo è precario
Il diritto ad avere sconti sui mezzi pubblici così, da misura generalizzata capace di incidere sensibilmente sull’intero tessuto economico metrolombardo, è stato trasformato in una sorta di gara a chi inviava prima i fax. Da lungimirante investimento moltiplicatore dell’operosità meneghina, capace di giustificare da solo Area C e aumenti del 50% dei biglietti, a vera e propria lotteria.
Eppure ATM è una ex azienda municipale trasformata in s.p.a. in cui il Comune di Milano detiene la maggioranza assoluta e un potere di controllo in grado di condizionare nomine, dirigenti, bilanci e politiche di investimento.
Gli abbonamenti gratuiti che verranno distribuiti saranno comunque validi per i soli confini comunali: restano escluse quindi le fermate dell’area metropolitana di Rho-Pero e Sesto Rondò e F.S. più tutte quelle della linea verde dopo Cascina Gobba verso Gessate e Cologno Monzese.

Movimento=Sviluppo
Mentre dal Comune si fa notare la valenza e il coraggio di un’iniziativa adottata in un momento di grave sofferenza per il bilancio comunale, gli attivisti della precarietà che ogni anno danno vita alla May Day Parade del 1 maggio hanno lanciato una campagna per il Welfare Metropolitano che vede al centro proprio il diritto alla mobilità. L’obiettivo è che una delle maggiori richieste dei precari, avere abbonamenti ATM scontati, in un prossimo futuro si possa garantire a flessibili, disoccupati e cassintegrati che vivono e lavorano nell’area metropolitana indipendentemente dall’età anagrafica e dalla residenza. Il dati che ogni anno vengono diffusi dall’assessorato al lavoro della Provincia di Milano titolare dei Centri per l’Impiego diffusi su tutta l’area milanese, parlano chiaro. Il fenomeno della instabilità di reddito riguarda centinaia di migliaia di persone attratte dalle opportunità presenti nell’area metropolitana milanese, un insieme territoriale e sociale che va ben oltre i confini comunali. Inoltre il binomio giovane-precario, dopo l’uragano della crisi che si è abbattuto sul tessuto produttivo lombardo a partire dal 2008, è totalmente sorpassato. Il fenomeno interessa da anni anche i 50enni licenziati e i 40enni che sono entrati nel mercato del lavoro all’epoca della prima grande riforma del mercato del lavoro del 1996. La legalizzazione dell’intermediazione di manodopera nota come Pacchetto Treu che ha spianato la strada alla flessibilizzazione di rapporti di lavoro.

Sconti ATM: ecco la flessibilità buona
Già oggi sconti, abbonamenti ridotti e convenzioni interessano decine di migliaia di cittadini che lavorano a Milano, sia nel pubblico che nel privato.
Primi tra tutti i 15.500 dipendenti comunali che nonostante il reddito fisso mensile garantito loro dal contratto a tempo indeterminato, grazie ad accordi aziendali, pagano solo 185euro l’anno (al posto di 310) per viaggiare sui mezzi pubblici.
Simili sconti, se applicati alle centinaia di migliaia di precari e disoccupati che vivono e cercano lavoro a Milano, potrebbero dare un senso concreto alle espressioni ‘flessibilità buona’ e ‘Ammortizzatori sociali’: concetti di cui tutti parlano da mesi me che la maggioranza fa fatica a comprendere. La mobilità come bene davvero comune, miracolosamente utile sia alle imprese che ai lavoratori. Milano può davvero cambiare il vento verso un futuro fatto di progresso e civiltà che si trasforma in diritto concreto per la stragrande maggioranza dei suoi cittadini.

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