Auguri al Lambretta, auguri alla mia banda. Sempre a testa alta.
Per i fratelli e le sorelle del Lambretta. Per chi l’ha pensato, per chi è arrivato senza un perché, per chi piano piano l’ha creato, per chi ci è capitato guidato dal caso. Per chi se ne è andato, per chi ha sbagliato, per chi non ha retto, per chi ci ha lasciato. Per chi invece ha sempre lottato, per chi non ha mai mollato, per chi, tutto sommato, ci ha sempre creduto. Per chi ama e lotta, per chi lotta perché odia, per chi ha coltivato l’amore giorno dopo giorno, per chi odio e amore vanno sempre congiunti. Per chi ci ha messo il cuore, la testa, il culo o la schiena. Per chi ha imparato, per chi è cresciuto, per chi è cambiato, per chi è comunque rimasto sempre lo stesso di sempre. Per chi ha sbroccato, per chi è impazzito, per chi ci ha messo troppo e per chi non ha mai avuto il coraggio di metterci niente. Per chi si mette in gioco, per chi non è disposto ad abbassare la testa sotto il peso schiacciante dell’autorità. Per chi è disposto a rinunciare a tutto, pur di non rinunciare alla propria libertà, per chi è disposto a perdere tutto ciò che ha, pur di non perdere ciò che realmente è. Per chi aborra soprusi, abusi di potere, emarginazioni e discriminazioni. Per chi si sente libero dentro e non può farne a meno, per chi non accetta limiti che costringano, barriere che chiudano, confini che dividano. Per chi non ha fatto la scelta più facile, per chi non ha voltato la faccia di fronte alle ingiustizie quotidiane. Per chi sente la necessità viva di auto-determinarsi, per chi crede fermamente nella possibilità di auto-organizzarsi. Per chi sa che non può starci, per chi sa che per fare i conti con la propria coscienza ha bisogno d’incazzarsi. Per chi si guarda allo specchio ogni sera ed è felice di vederci riflesso un essere umano, e non un automa. Per chi davvero si sente padrone di se stesso. Per chi non si è mai arreso e per chi non ha paura di battersi. Per chi crede che ridare vita ad uno spazio abbandonato non sia reato. Per chi ha visto lo spazio nascere, crescere, cambiare e rivoluzionarsi. Per chi ha visto aule studio che si trasformano in radio che si trasformano in bar che si trasformano in uffici che si trasformano in stanze da letto. Per chi ha avuto idee, per chi ha costruito progetti, per chi ha pensato l’impossibile. Per chi ha passato più ore della sua vita a spazzare cortili che a guarare la tv. Per chi ha dipinto tanti muri, che non ha più un vestito pulito. Per chi ha sempre creduto che per essere felice bisogna lottare, per chi ha sempre creduto che la lotta non è mai fine a se stessa, per chi, per essere felice, ha bisogno che siano felici tutti gli altri. Per chi ci ha trovato una famiglia, per chi ci ha trovato una casa, per chi ha trovato un’alternativa valida nella metropoli grigia e frenetica di tutti i giorni. Auguri al Lambretta, auguri alla mia banda. Sempre a testa alta.
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21 aprile 2012 aler banda famiglia Lambretta occupazione piazza ferravilla villette