L’8 Ottobre in piazza contro l’Europa dell’austerità
Appuntamento Mercoledì 8 Ottobre, ore 9,30 Piazzale Lotto.
L’8 Ottobre a Milano si terrà il “famoso” summit europeo su lavoro e crescita.
Al summit saranno presenti: Renzi, Merkel, Hollande, Barroso e tutto l’apparato di un’Unione Europea sempre meno Europa e sempre più progetto economico e macchina di sostegno alla finanza e al capitale a discapito del bene comune e del benessere sociale.
Invitiamo tutt* a scendere in piazza per andare a dire a chi starà seduto a decidere su di noi che il nostro modello di crescita e sviluppo parla la lingua della tutela dei lavoratori, della formazione laica, pubblica e libera, del bene comune.
Interessante scelta quella dell’Italia come paese ospitante: 46% di disoccupazione giovanile, 6 milioni di poveri e nuovi poveri, soffocamento dei diritti dei lavoratori, uno tra i pochissimi paesi in Europa a non garantire un reddito minimo a fronte della dilagante precarizzazione e incapacità del paese di misure di supporto concrete nonostante il vertiginoso calo del potere d’acquisto.
Interessante scelta anche la città di Milano, devastata e martoriata dall’avvento di Expo 2015, che, dietro slogan ecologisti e dal rimando eco-sostenibile, nasconde un laboratorio di smantellamento dei diritti sul lavoro e della formazione scolastica.
Il Jobs Act e la “buona scuola” di matrice renziane trovano sperimentazione in Expo 2015: accelerazione dell’annullamento di qualsiasi prospettiva di stabilità lavorativa e quindi esistenziale intervenendo fin dalla scuola attraverso il mezzo del lavoro gratuito e dello stage (che perde qualsiasi valenza formativa); apprendistato non più come formazione lavorativa per l’inserimento nel mondo del lavoro, bensì come sfruttamento del lavoro a costo quasi nullo; possibilità di reiterare il tempo determinato e la somministrazione a tempo determinato (in Expo al 100%, nel Jobs Act fino a 3 anni senza obbligo di assunzione scaduto questo termine) senza alcuna garanzia di conversione all’indeterminato; uso privatistico della scuola attraverso l’entrata dei privati; svilimento del mestiere dell’insegnante, che oltre a rimanere precario a vita, si vede costretto in una gabbia meritocratica dai metodi soggettivi e utile
solo alle esigenze del mercato.
Questo è il modello italiano , questo è il modello imposto dalle politiche di austerity europee.
Il summit in questo contesto risulta quasi una provocazione ed uno schiaffo per chi arranca, nella speranza di un futuro fuori dalle incertezze, per arrivare alla fine del mese o per poter accedere a delle condizioni di vita stabili ed equilibrate.
Insieme alla Fiom ed al mondo della formazione, uniti con i lavoratori e le lavoratrici, gli operai e le operaie, diciamo no a questo modello di crescita solo delle tasche di alcuni, diciamo no alle nuove riforme sul lavoro e sulla scuola, diciamo no ad un vertice dalle false parole d’ordine e dal chiaro intento di calpestare ancora una volta i nostri diritti, il nostro futuro.
Diciamo no alla politica del falso sviluppo dato da grandi opere ed eventi, diciamo no ad Expo, la cui conclamata eccezionalità altro non è che una menzogna per nascondere la devastazione dello stato sociale e dei diritti in atto.
Mercoledì 8 Ottobre saremo in piazza per portare esempi positivi, per parlare di buone prassi, per sostenere il mutualismo sociale che ci permette di sopravvivere degnamente, per richiedere il reddito garantito e lo faremo, ne siamo cert*, con la parte migliore della società.
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