[DallaRete] Venezia – Ovunque è Kobane ovunque è resistenza!
Questa sera oltre duecento persone hanno sfidato lo sbarramento di polizia che difendeva il Consolato turco di Venezia.
Presenti alla manifestazione, oltre alle attiviste e agli attivisti dei Centri Sociali del Nord Est anche molti cittadini e un nutrito gruppo di rappresentanti della comunità curda di Venezia.
Alle 19.30 il presidio si è formato alle Zattere, al microfono si sono succeduti interventi in solidarietà della coraggiosa resistenza di Kobane. Bersaglio della manifestazione era il Consolato Turco, a poche centinaia di metri di distanza.
Il governo turco, hanno più volte scandito i manifestanti, è colpevole della chiusura del confine con la Siria e del conseguente blocco di aiuti e rinforzi che premono per arrivare alla città assediata.
Di fronte alle manifestazioni di protesta dei Curdi di Turchia, Erdogan ha scelto, come sempre, la mano dura:pestaggi, arresti e oltre 30 inaccettabili uccisioni. Per queste ragioni e per marcare una solidarietà attiva nei confronti delle milizie che resistono eroicamente al Fascismo islamico dell’Isis, il corteo, protetto da grandi scudi di plexigas, si è diretto verso il Consolato.
A quel punto ha impattatto contro un imponente schieramento di reparti antisommosa che non ha esitato a caricare i manifestanti in un confronto durato diversi minuti.
Oggi i Centri Sociali del Nord Est hanno voluto dare un segnale di vicinanza a chi resiste a Kobane.
Se la Turchia chiude il confine con la Siria, allora i suoi consolati saranno chiusi.
Oggi non sarà l’ultimo corteo, il confine interno imposto con la polizia non può essere mantenuto in eterno. L’appoggio, l’amore e la solidarietà con chi resiste a Kobane torneranno presto a farsi sentire.
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