[DallaRete] Roma non è stata devastata in un giorno
Il sensazionalismo dei media nostrani è un problema. Distorce, amplifica, fomenta, disinforma ed è corresponsabile di quel clima xenofobo e legalitario, autentica piaga del paese. I quotidiani di oggi parlano di una “Roma devastata dagli hooligans olandesi”. Da Repubblica a Il Messaggero la parola d’ordine è proprio devastazione. Su Il Giornale e altri quotidiani di destra si parla di barbari e città devastata. I toni sono simili tanto da non riuscire a distinguere un quotidiano da un altro. La sfida è la medesima e il terreno è comune: il sensazionalismo.
Si percepisce quel perbenismo borghese che contrappone noi italiani brava gente agli stranieri barbari che non rispettano Roma. Ci si indigna per la Barcaccia danneggiata (grave) mentre siamo i primi a non rispettare il nostro patrimonio artistico. Non investiamo e anzi l’attuale governo, in scia con gli altri, continua a tagliare i fondi per la sua tutela. Oltre al fatto che siamo il paese del condono edilizio. Si mostrano foto di immondizia lasciata in giro dai nuovi barbari olandesi ma che non sono diverse da qualsiasi piazza cittadina dopo una serata in cui si è concentrato qualche migliaio di persone. Ma evidentemente il “padroni a casa nostra” è un concetto che si è sedimentato molto più di quanto possiamo immaginare. Del resto noi autoctoni abbiamo diritto a ubriacarci a Trastevere mentre se non sei italiano e sei magari un tifoso di calcio meriti di essere preso a manganellate e arrestato.
Nel delirio generale, tra i cori di indignazione, tra deliranti editoriali, viene a mancare il fiato. Sul Messaggero Mario Ajello inizia così il suo editoriale “Sono passati 2000 anni, ma sono ancora barbari. Soffrivano del complesso d’inferiorità prima, di fronte alla maestà di Roma, e ancora lo patiscono. E distruggono ciò che non potranno conquistare mai, anche se Alarico ha creduto di farlo con i suoi visigoti, e così prima di lui i celti e così dopo di loro i vandali e poi i lanzichenecchi. Ora scendono dall’Olanda, e sempre barbari sono. Vengono da Rotterdam, la città di Erasmo, ma dell’Elogio della follia hanno soltanto la follia”. Su Repubblica rilancia Carlo Bonini “Stuprata nei luoghi per cui è famosa nel mondo, per una notte e un giorno, Roma viene consegnata ai Lanzichenecchi che il calendario Uefa le ha sorteggiato. […] Un’orda gonfia di birra da orinare sulla statua di Giordano Bruno e nella Barcaccia del Bernini, in una piazza di Spagna ridotta a pitale e pattumiera da esibire come scalpo della conquista. Una falange satura di rabbia da sfogare lì dove – è noto – chi rompe non paga mai davvero dazio. Perché i pochi “condannati per direttissima a pene esemplari” (8 mesi di reclusione e 45 mila euro di multa) stamattina saranno su un aereo verso casa e non vedranno le nostre galere neppure in cartolina.” Ma galera per cosa? Onestamente: per cosa? Per resistenza? Danneggiamenti? Per adunata sediziosa? Chiedo perché vorrei capire. Perché oltretutto è ripartito il can-can del “fanno così in Italia perché qua non paga nessuno”. Eppure i rapporti di Antigone parlano di un paese ai primi posti riguardo ogni statistica sul carcere tra sovraffollamento, detenuti in attesa di giudizio e stranieri detenuti. Mah.
In tutto questo manca l’unica domanda da fare: perché a Roma ogni qual volta bisogna gestire qualche tifoseria italiana e non, l’ordine pubblico va in tilt? Di chi è la responsabilità di questa continua incapacità gestionale? Eppure si sapeva tutto già da un mese almeno. Il Feyenoord ha una tifoseria che si muove spesso in massa (si sapeva che sarebbero arrivati in almeno 5mila) e che ha delle frange di tifosi a cui piace lo scontro (ma non ce ne sono stati con la tifoseria romanista). Ma come al solito la macchina organizzativa ha fatto flop. Responsabilità di chi? A naso verrebbe da pensare a questura e prefettura. Eppure non mi sembra, sparate a parte del politico di turno, che qualcuno abbia direttamente chiesto conto. Sindaco Marino escluso, ma del resto lo scontro tra Prefetto/Sindaco va avanti da mesi tanto che a volte ci si chiede chi è davvero il sindaco di Roma tra i 2.
Rimane questa indignazione, questo moralismo, questo sentimento xenofobo e assolutorio. Si urla sempre più forte contro gli altri per nascondere lo schifo che produciamo. Il danno alla Barcaccia è grave, certo, ma era evitabilissimo ed è l’unico danno reale fatto nel centro di Roma. La ConfCommercio parla di 3 milioni di danni mentre non ci è dato sapere quanto hanno portato alle casse degli stessi commercianti 6000 tifosi, i quali molti ancora girano in città continuando quindi a consumare e spendere nei negozi di abbigliamento, ristoranti, alberghi, pub o taxi.
Su un sito online un tifoso del Feyenoord dà la sua ricostruzione di quel che è accaduto a Piazza di Spagna e dove trova conferma la disorganizzazione nella gestione dell’ordine pubblico.. Su SportPeople si pone un dubbio piuttosto condivisibile sulla capacità di gestione dello stesso. Spunti interessanti ma che diventano perle ai porci. Importante è acchiappare click e lo si fa urlando più forte degli altri. Nel circo dell’indignazione vincono tutti tranne la ragione. Il nemico è alle porte, difendiamoci, è la nuova parola d’ordine.
Da: http://ilmanifesto.info/storia/roma-non-e-stata-devastata-in-un-giorno/
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