Combattere il cancro a Gaza [Progetto 6220km2]
Il cancro è un male che se non preso in tempo diventa incurabile. A Gaza, tumori che in Occidente potrebbero essere trattati facilmente, si traducono in una condanna a morte. La condizione di assedio perenne, infatti, non permette ai malati di uscire per ricevere le cure necessarie o di accedere a strutture specializzate: in tutta Gaza non esiste una sola clinica che offra servizi e competenze in questo senso.
Ogni mese si registrano 130 nuovi casi e non ci sono associazioni o enti governativi internazionali che si mobilitino per sostenere la lotta di chi combatte il cancro dentro a Gaza.
Siamo stati nel centro di aggregazione per le malate oncologiche, un luogo di incontro, svago e socialità per vivere insieme le difficoltà di questa malattia, condividere momenti duri e momenti più spensierati. “Essere malati di tumore nella Striscia di Gaza significa pensare alla morte ogni giorno”, queste le parole della coordinatrice del centro. La condivisione è quindi la chiave in un luogo che non dà possibilità di sopravvivenza. Nemmeno quando si parla di cancro.
Lasciamo a queste donne la parola, e invitiamo al sostegno, morale ed economico, perché il diritto alla salute è inalienabile e universale.
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