Bombacarta contro Rimake
Giovedì sera molte/i abitanti di Bruzzano hanno sentito un forte scoppio provenire dalla zona di via del Volga. La ragione dello scoppio è stata subito chiara: qualcuno aveva tirato una bomba carta contro una finestra dello Spazio Ri-Make, per fortuna causando solo danni al vetro e a un armadio, senza danni per le persone che si trovavano all’interno (in particolare alla ragazza che vive da tempo nell’ex casa del custode). Solo qualche minuto prima tre lanci di sassi hanno rotto altre tre vetrate.
Si tratta di un vero e proprio attentato contro un’esperienza di recupero di uno stabile abbandonato a fini socio-culturali e con una gravissima matrice di odio razziale, scagliato contro le persone rom e rumene ospitate nello spazio (da prima della stessa riappropriazione da parte del collettivo Ri-Make).
Una matrice ideologico-politica che non è difficile da identificare: da mesi abbiamo notato la circolazione di post e commenti diffamatori e razzisti , intolleranti e minacciosi su pagine Facebook adibite allo scopo.
Sono post e video che richiamano alla “legalità”, all’“ordine e al decoro”, e che arrivano dai professionisti dell’istigazione all’odio. Questo è un attacco gravissimo e violento contro le tante attività sociali e solidali che si svolgono nello spazio di Ri-Make, un attacco al nostro pranzo popolare della domenica, allo sportello di assistenza sindacale, allo spazio di cura condivisa dei bambini, ai corsi di sport popolare, al nostro mercatino dei produttori indipendenti, alla scuola di italiano per straniere/i, all’associazione Mshikamano, e un attacco all’incolumità di alcune persone sulla base di uno stigma razziale che ha causato e continua a causare violenza.
L’atmosfera mefitica che parte dal ministero della paura e dai suoi scagnozzi locali produce anche questi atti, da parte di chi si alza al mattino per “sparare a qualche negro” (come è accaduto a Macerata), di chi scrive insulti e minacce razziste contro genitori adottivi di un ragazzo africano (come a Melegnano); questa è l’atmosfera che in un anno in Italia ha triplicato gli episodi di violenza a sfondo razziale. Un’ atmosfera che produce personaggi come chi decide di confezionare un ordigno per portare “legalità, ordine e decoro” contro persone ed esperienze sociali.
Questa volta senza conseguenze per quelle persone. Dobbiamo veramente aspettiare che succeda?
Chissà se personaggi come Silvia Sardone o Max Bastoni ci esprimeranno pubblicamente solidarietà per quanto accaduto.
Da parte nostra ci stringiamo in particolare a chi era fisicamente presenti nello spazio nel momento dello scoppio della bomba e che hanno subito fisicamente la violenza di questo atto.
Sia chiaro a noi stessi/e e alla meravigliosa rete di relazioni di solidarietà che da anni permette a Ri-Make di esistere e crescere: non abbiamo paura.
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