FridaysForFuture Milano scrive a Sala: il tempo è scaduto!

Oggi sono scaduti i sei mesi indicati dalla Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale votata dal Comune di Milano in cui dovevano essere prese delle misure concrete per contrastare il cambiamento climatico. E’ evidente a tutti come questa dichiarazione sia stata solo propaganda: in questi mesi nulla di concreto è stato fatto, anzi, sono state prese decisioni che vanno in senso opposto, dalle olimpiadi alla costruzione di un nuovo stadio. Il movimento FFF ha quindi deciso di scrivere una lettera al sindaco per esprimere tutta la propria insoddisfazione e rilanciare le proprie proposte e lo sciopero del 29 Novembre!

Alleghiamo di seguito il testo della lettera:

Al sindaco di Milano Giuseppe Sala La Dichiarazione di Emergenza Climatica e Ambientale (D.E.C.A.), approvata dal Consiglio Comunale in data 20 maggio 2019, contiene impegni puntuali e condivisi che impongono politiche di radicale cambiamento a tutti i Paesi e in particolare alle città metropolitane che, come Milano, possono svolgere importanti funzioni di indirizzo. A sei mesi dall’approvazione della D.E.C.A. la Giunta da Lei diretta non ha ancora comunicato con chiarezza alla cittadinanza la gravità della situazione climatica e ambientale e l’urgenza di correre ai ripari (secondo l’IPCC resta solo una decina di anni per un’inversione di rotta). È assolutamente necessario coinvolgere tutti i cittadini di Milano, sia singolarmente sia tramite le associazioni, gli enti e le istituzioni nelle quali sono inseriti, affinché divengano protagonisti di un radicale cambiamento sia delle proprie abitudini e dei propri modelli di consumo, sia dell’organizzazione e del funzionamento della città. Alla luce di questa urgenza esigiamo un rapido e profondo cambio di rotta nelle politiche del Comune. In particolare:

A. informare la cittadinanza attraverso tutti i mezzi disponibili (giornali, radio, cartelloni luminosi, lettera a ogni famiglia) sullo stato di emergenza climatica e ambientale;

B. convocare i cittadini in assemblee periodiche di municipio e di quartiere per avviare un sistema di democrazia partecipata. Nessuna delle principali scelte fatte dalla Sua Giunta nel periodo intercorso dalla D.E.C.A. (lancio delle Olimpiadi, nuovo Piano di Governo del Territorio, nuovo stadio, solo per citare le più importanti) è stata sottoposta a una valutazione di compatibilità con le esigenze imposte dall’emergenza climatica e ambientale, quasi che questa non riguardasse, in via prioritaria, la generalità dei cittadini; e tutte appaiono andare in una direzione opposta a quella necessaria per affrontare l’emergenza climatica in corso.

C. adoperarsi per rendere i cittadini consapevoli della grave situazione attuale e di quella peggiore prospettata dalla maggioranza del mondo scientifico: potremo così comprendere e agire al meglio per migliorare la vita di tutti, anche di chi non è direttamente impegnato in questa battaglia o addirittura ne nega la gravità e l’emergenza.

Per orientare Milano in direzione della sostenibilità ambientale occorre affrontare la riconversione ecologica in almeno quattro ambiti: mobilità, territorio, verde pubblico, inquinamento.

1. Mobilità. Va radicalmente ripensata. Le strade, liberate dalle auto private non di servizio, vanno riconfigurate in funzione della mobilita dolce (bicicletta) e della vivibilità urbana. Ciò richiede un drastico potenziamento del servizio pubblico anche con soluzioni di mobilità flessibile a domanda. Apprezziamo l’impegno preso dal Comune di cambiare tutti gli autobus di Milano in veicoli elettrici. Riteniamo inoltre che, al fine di rendere il trasporto pubblico sempre più attrattivo, capillare, puntuale e il meno clima alterante possibile, la Sua Giunta dovrà farsi portavoce presso il Governo nazionale della rapida realizzazione di una normativa per un sistema di trasporto pubblico locale, che deve rimanere in mano pubblica ed essere finanziato dalle tasse, e non dai biglietti che gravano direttamente sui cittadini.

2. Territorio. Milano deve diventare autosufficiente in campo energetico. Il Comune deve promuovere e incentivare l’installazione di pannelli termici e fotovoltaici su tutti i tetti di abitazioni, condomini, uffici, edifici commerciali esposti al sole. Il territorio deve essere restituito agli abitanti. Grande è il nostro disappunto di fronte alla recente approvazione del progetto San Siro. la costruzione di un nuovo stadio vicino a quello già esistente per un cedimento ai desiderata delle due società calcistiche interessate soprattutto allo sviluppo immobiliare dell’area – centri commerciali e grattacieli – lascia presagire devastanti colate di cemento e la conseguente disastrosa immissione di milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera. Il tutto in aperta contraddizione con la D.E.C.A. Per questo, chiediamo il blocco immediato di tutto il consumo di suolo e la destinazione di tutti gli spazi non costruiti a verde pubblico. L’Assessore Maran ci ha informati che l’indice di cementificazione del Comune di Milano è del 74%: una tale percentuale con l’annesso ed inevitabile dissesto idrogeologico, esige il totale azzeramento di ogni licenza edilizia per nuove edificazioni per decenni, il recupero del patrimonio immobiliare edificato dismesso sia pubblico che privato, la permeabilizzazione delle aree ex industriali, delle ex caserme, degli scali ferroviari, nonché di tutti i piazzali e parcheggi.

3. Verde pubblico. Un vasto piano di riforestazione urbana. Per quanto riguarda il progetto della piantumazione di 3 milioni di alberi nella città metropolitana, ci risulta che ne siano stati piantati soltanto 120.000 e che alla fine dell’inverno, secondo le sue previsioni, si arriverà a poco più di 200.000. Chiediamo pertanto che venga reso pubblico un piano dettagliato per un’effettiva realizzazione dell’obiettivo. Inoltre ci risulta che i 3 milioni di alberi saranno “equivalenti”. Potrebbe dirci quanti alberi effettivi saranno piantati?

4. Inquinamento. Siamo in attesa della presentazione del Piano Aria Clima. Le misure straordinarie che negli anni si sono susseguite ogniqualvolta i limiti di qualità dell’aria venivano superati per vari giorni consecutivi, si sono rivelate completamente inadeguate: va presentato alla città un piano in cui vengano adottati provvedimenti strutturali per abbattere drasticamente l’inquinamento e garantire a tutti il diritto alla salute, come sancito dalla Costituzione.

Nella classifica delle città più inquinate Milano è ai primi posti. Per questo motivo, in considerazione delle Sue dichiarazioni in tema ambientale e delle Sue numerose deleghe/competenze – Assessorato alla Transizione Ambientale, Definizione delle politiche ambientali, Definizione delle politiche relative al miglioramento dei servizi di smaltimento dei rifiuti e pulizia della città, Definizione delle politiche relative all’energia, Governance dell’acqua pubblica, Comunicazione, Pari opportunità, Partecipate, Periferie – Lei e la Sua Giunta non potete esimervi dal varare una radicale e coraggiosa svolta con il coinvolgimento diretto della cittadinanza nella definizione di un piano d’azione con scadenze precise e con obiettivi misurabili, finalizzato a trasformare Milano in una città ad impatto zero entro il 2030.

Milano viene spesso indicata come un’eccellenza italiana: noi vogliamo che diventi anche una delle città leader mondiali nell’ambito della transizione ecologica e della giustizia climatica. Venerdì 29 novembre Fridays For Future si mobilita nuovamente per il IV Sciopero Globale per il Clima. Per tale data ci auguriamo di poter fornire ai cittadini di Milano notizie positive provenienti dal Comune.

Attendiamo un Suo cortese riscontro, che confidiamo sia rapido, come richiede la severità dell’emergenza climatica e ambientale in cui tutti ci troviamo. Auguriamo a Lei e alla Sua Giunta un buon lavoro.

Fridays For Future Milano

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