Occupanti senza titolo di alloggi comunali: stanchi degli impegni non mantenuti
Non sono ancora passati 15 giorni da quando l’Assessore Rabaiotti, nel corso di un incontro sul tema delle occupazioni abusive di alloggi comunali, presenti i vertici di MM e tutti i sindacati inquilini, ribadiva che nella programmazione degli sgomberi di occupanti senza titolo di alloggi comunali il Comune avrebbe evitato di colpire situazioni di famiglie in stato di necessità, ed in particolare di quelle con minori, dando invece la priorità al contrasto delle nuove occupazioni e allo sgombero di soggetti che si possono permettere altre soluzioni abitative, che usano gli alloggi per fini illeciti o hanno comportamenti incivili.
DETTO FATTO: QUESTA MATTINA IN VIA CIRIE’ 6 A NIGUARDA E’ STATA SGOMBERATA UNA FAMIGLIA A BASSO REDDITO E CON 2 BAMBINI DI 2 E DI 5 ANNI, CHE OCCUPAVA L’ALLOGGIO DA 5 ANNI E AVEVA TENTATO PIU’ VOLTE DI REGOLARIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE, BUTTATI IN MEZZO ALLA STRADA SENZA PREAVVISO CON IL SOLITO SCHIERAMENTO DI FORZE DELL’ORDINE DEGNO DI MIGLIOR CAUSA.
I 20 giorni di albergo dati alla famiglia non cancellano di certo la vergogna dello sgombero e le responsabilità del Comune, in quanto nessuna soluzione abitativa viene garantita al termine dei 20 giorni e lo sgombero non rientra nei criteri che il Comune dice di seguire
Il Comune di Milano, per bocca dell’Assessore Rabaiotti, ma anche del Sindaco, ha più volte affermato di rendersi conto del fatto che il problema delle occupazioni abusive è un problema anche sociale e che va data una soluzione alle famiglie che si trovano in stato di bisogno, ma evidentemente tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
- le migliaia di domande presentate al Comune di Milano di applicazione dell’art.34 comma 8 della Legge Regionale 27/09, che prevede la regolarizzazione delle famiglie riconosciute in stato di necessità, non sono mai state esaminate: la legalità e le procedure vanno bene, ma solo per gli altri. Perfino le 14 famiglie riconosciute in stato di necessità all’interno del progetto sperimentale sul quartiere Ponte Lambro dopo 3 anni non sono mai state chiamate per un contratto.
- il censimento delle famiglie occupanti senza titolo, finalizzato secondo il Comune ad avere un quadro sociale preciso della situazione delle famiglie e che doveva concludersi per fine 2017 non è ancora finito e si è trasformato in una occasione per terrorizzare soprattutto le persone più in difficoltà per ottenere il rilascio “spontaneo” dell’alloggio, come da anni stiamo documentando al Comune.
- ingiunzioni di pagamento con debiti astronomici e non documentati, calcolati su affitti molto superiori a quelli di mercato, sono arrivate a più di 800 famiglie occupanti abusive
- gli sgomberi colpiscono sempre di più persone e famiglie in difficoltà, creando danni sociali enormi.
- più si sgombera, più crescono gli alloggi sfitti, perché il ritmo delle riassegnazioni non sta dietro a quello degli alloggi “recuperati”
E PER FORTUNA CHE QUESTA E’ UNA GIUNTA ATTENTA AL SOCIALE.
L’UNIONE INQUILINI CHIEDE AL COMUNE DI MILANO UN RADICALE CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO, DI AVERE UNA ATTENZIONE NEI CONFRONTI DELLE PERSONE BISOGNOSE E DELLE PERIFERIE NON SOLO A PAROLE MA ANCHE NEI FATTI E NELLO SPECIFICO CHE CESSINO GLI SGOMBERI INDISCRIMINATI E SIA DATA LA POSSIBILITA’ A TUTTE LE FAMIGLIE OCCUPANTI IN STATO DI NECESSITA’ DI REGIOLARIZZARE LA LORO POSIZIONE.
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