Quale situazione all’interno dell’Istituto Geriatrico Golgi di Abbiategrasso?
Riprendiamo un comunicato del Folletto25603 di Abbiategrasso che chiede chiarezza sulla situazione dell’Istituto Geriatrico Golgi di Abbiategrasso.
Quanti contagiati? Quanti morti? Quanti operatori sanitari contagiati? Quali le condizioni di vita degli anziani ospiti? Quali le condizioni di lavoro del personale sanitario e medico? Troviamo al quanto preoccupante come avviene la restituzione dei panni sporchi degli ospiti dell’ISTITUTO GERIATRICO GOLGI di Abbiategrasso: all’ingresso (corso San Martino) c’è una montagna di sacchi con i panni da lavare con scritto il nome e cognome dell’ospite, avviene la ricerca del sacco da parte degli operatori e poi la consegna al parente con un foglio in cui c’è scritto di fare molta attenzione, utilizzare mascherina, guanti, lavare i panni ad una temperatura superiore ai 60°C e separatamente da altri indumenti… Siamo sicuri che questo non sia pericoloso per la diffusione del contagio da COVID19? Forse di più che le persone che escono di casa. Altro che mascherine obbligatorie…
Ormai da qualche giorno sappiamo che alcuni ospiti del reparto Nucleo Alzheimer (RSA), a cui è stato fatto il tampone, sono positivi a COVID-19. Il numero dei morti positivi a COVID-19 non è stato comunicato formalmente da parte dell’Istituto e da parte degli Amministratori Pubblici.
Sappiamo che parte del personale dell’equipe della struttura è a casa in malattia.
Sappiamo che la comunicazione dei parenti degli anziani ospiti con i referenti della struttura è difficoltosa.
Sappiamo che i referenti della struttura hanno comunicato ai parenti che “pur nella complessità della situazione e con qualche inevitabile disagio, è garantito il massimo di assistenza e tutela degli ospiti e del personale”.Abbiamo appreso attraverso la lettera firmata da un’infermiera, lavoratrice del Golgi che: “Il personale non c’è e i pochi che restano sono chiamati a sforzi disumani. Personalmente da diverse settimane ormai capita spesso che mi trovi in reparto sola a dovermi occupare di tutti i pazienti e svolgere sia le attività infermieristiche sia compiti normalmente svolti dagli OSS: igiene dei pazienti, rifacimento dei letti, dispensa dei pasti, imboccare chi non è in grado di mangiare in autonomia, ecc. In queste condizioni a volte devo “tappare le orecchie” a tutte le richieste che gli assistiti fanno perché il tempo non basta per svolgere sola tutte le attività che normalmente sarebbero svolte da una squadra di 2 infermieri e 4 operatori OSS. Ho rinunciato alle ferie e ho saltato numerosi giorni di riposo per soddisfar queste gravi carenze e lavorando per il bene dei miei pazienti nonostante il rischio altissimo”.
Sappiamo che nelle RSA di tutta Italia la situazione è gravissima. Una ecatombe anche silenziosa come riferito dalle USB, ad esempio, di Emilia Romagna e Lombardia.
Chiediamo una presa di parola pubblica, ufficiale e circostanziata da parte degli amministratori e dei dirigenti dell’Istituto.
Chiediamo che siano comunicate le condizioni di salute e di vita degli anziani ospiti e nonché le condizioni di lavoro del personale ivi operante.Chiediamo, da parte del personale medico dei reparti, rassicurazioni e informazioni puntuali ai parenti; comunicazioni e reperibilità lineari, efficaci e continuative con gli stessi familiari.
Chiediamo che il Sindaco Cesare Nai si interessi della questione informando la cittadinanza, aiutando i parenti degli ospiti assicurandosi che tutto sia a posto.
Chiediamo un’interessamento degli amministratori pubblici e dei consiglieri comunali.Chiediamo altresì attenzione anche da parte degli organi di informazione.
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Sono una ex dipendente dell’istituto Golgi purtroppo ho ricevuto parecchie notizie a dir poco traumatizzanti vi dico solo la risposta del direttore sanitario alla richiesta dei mezzi di protezione individuale””utilizzate i sacchi neri” “senza poi parlare delle minacce se qualcosa trapela…. Traete le conclusioni e spero vivamente che si intervenga al piu presto. Quando non si ha rispetto per le persone che sono in grado di intendere e di volere come si può pensare che ne abbia dei malati? Dimenticandosi che sono loro i datori di lavoro