Golpe in Cile – Il segreto di Pulcinella

Sapevamo tutti che il concetto “diffondere democrazia e libertà nel mondo” venisse spesso travisato dagli States in “destabilizzare un paese per il proprio tornaconto economico”, però oggi ne abbiamo l’evidenza.

Dopo 19 giorni dalla vittoria nel referendum costituzionale in Cile che ha visto la maggioranza dei cileni esprimersi in modo chiaro per mandare al macero una volta per tutte la Costituzione voluta da Pinochet, sono stati desecretati i documenti che attestano la responsabilità degli Stati Uniti nel golpe cileno del 1973 che aprì le porte ad una dittatura militare tra le più feroci del secolo scorso.

Il governo socialista di Allende (eletto dal popolo) rappresentava una minaccia all’egemonia statunitense sull’America Latina, in queste trascrizioni rese pubbliche sono segnate nero su bianco le responsabilità di Henry Kissinger, Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale e ideatore della “linea di intervento più diretta”, e del Presidente repubblicano Richard Nixon.

La prima pagina dell’Unità del 12 settembre 1973

La dittatura militare di Pinochet durò dall’11 settembre 1973 all’11 marzo 1990, lasciando sul terreno 3.508 morti (di cui 2.298 assassinati e 1.210 desaparecidos), 28.259 vittime di torture o prigionia politica e 40.018 persone vittime di violazioni generiche dei diritti umani.

Si tratto solo di una delle tante dittature feroci sostenute dagli Stati Uniti in Sudamerica tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta in funzione anticomunista e di fatto, la desecretazione delle carte mette semplicemente nero su bianco una realtà nota a tutti.

Va ricordato che il Cile di Pinochet, oltre a essere una dittatura sanguinaria fu un vero e proprio laboratorio socio-economico per le idee della Scuola di Chicago, vero e proprio bastione ideologico della controrivoluzione neoliberista iniziata proprio negli anni Settanta.

Aver accertato la responsabilità degli Stati Uniti non ci restituirà i desaparecidos.

Margherita Fruzza

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