Benvenuto Mushrooms 2.0!
E’ con grande gioia che apprendiamo che un nuovo fungo è spuntato nella città di Roma: Mushrooms 2.0.
Ma…Andiamo con ordine…
L’1 giugno nella capitale sono nate le Officine Zero (OZ).
Nel febbraio 2012 le Officine ex-RSI (manutenzione dei Treni notte, ex Wagon Lits) vengono occupate dagli operai in cassa integrazione con la collaborazione del centro sociale Strike e della rete sociale di Casalbertone e già nel settembre del 2012 prende vita il “laboratorio sulla riconversione” .
La solidarietà di molte realtà sociali e di movimento ed un ampio sostegno sociale hanno attraversato questo progetto che dal 3 maggio 2013, quando la Magistratura dichiara il fallimento dell’azienda CSF (ex-RSI), presenta in assemblee pubbliche largamente partecipate la “Pazza idea” delle Officine Zero.
Le Officine Zero sono un progetto che unisce studenti e lavoratori, precari e lavoratori autonomi, uomini e donne, nativi e migranti… generazioni. In esse si intrecciano luoghi di produzione comune in condivisione di saperi, strumenti di servizi e assistenza per un welfare universale contro precarietà e disoccupazione e uno spazio abitativo per studenti in risposta all’inesistente welfare studentesco.
E’ in questa “Pazza Idea” che nasce Mushroom 2.0 Studentato autogestito.
Lasciamo che siano le loro parole e le immagini a raccontarvi nel dettaglio il progetto.
Tratto da Unicommon.org – Di mushrooms project -anomalia sapienza
Mushrooms spunta dentro OZ, le officine zero
Mushrooms – Parte terza: Un altro fungo è spuntato nella città di Roma! Dopo l’occupazione, con sgombero pressoché immediato, di via Pietro Rovetti lo scorso 13 Marzo e dopo aver proseguito il suo percorso occupando e segnalando lo studentato di Casalbertone, denunciando la gestione dell’adisu, emblema dello smantellamento continuo del poco welfare studentesco sopravvissuto ai tagli imposti dall’austerity; Mushrooms spunta oggi all’interno delle Officine Zero. Mushrooms 2.0 si lega a doppio filo con l’università trasformata dalla crisi e prosegue in questo nuovo spazio la sua campagna che parla di reddito e di riappropriazione con un linguaggio nuovo, sempre conflittuale, in permanente evoluzione.
Perché intrecciare un percorso che nell’università ha il proprio centro, uno studentato, con un progetto che, tra la riconversione produttiva di una fabbrica in dismissione e la creazione di spazi di co-work per lavoratori precari e autonomi, individua nell’organizzazione del lavoro attraverso nuove modalità un campo d’indagine e investimento centrale?
Il progetto Mushrooms si è interrogato sin dall’inizio sulle trasformazioni in atto nell’università smantellata dalla crisi e sulla necessità di cominciare ad allargare un discorso che, oltre la critica alla qualità dei saperi, sappia interrogarsi sull’impossibilità sempre più diffusa di avere accesso all’istruzione universitaria nell’attuale situazione d’impoverimento generale e distruzione del welfare. A partire da questa consapevolezza ha occupato, nel Marzo scorso, uno studentato autogestito a Torpignattara: colpire la rendita immobiliare in una città divorata dal cemento e, allo stesso tempo, riappropriarsi di reddito che direttamente si traduce in nuovi tempi e possibilità di vita. Dopo l’esperienza di via Rovetti intrecciare il progetto delle Officine Zero risponde all’esigenza di compiere uno scarto, di trasformarsi e farsi contaminare dagli esperimenti e dai cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi: dal governo di larghe intese allo tsunami tour dei movimenti di lotta per la casa che, ad Aprile, ha travolto la città di Roma.
Dentro OZ, nel quartiere di Casalbertone, Mushrooms sarà una casa per studenti e precari, ma soprattutto un luogo di inchiesta sempre dinamico sull’università, con un occhio sul mondo del lavoro, e che, anche attraverso sportelli legali e di assistenza, tenga al centro quella componente studentesca e precaria spinta sempre più fuori dalle mura dell’università, ai margini delle città, costretta ad una formazione, oltre che dequalificata e permanente, funzionale solo al lavoro nero e precario. Operai specializzati in cassa integrazione, lavoratori autonomi, precari, studenti. Le officine sono un esperimento direttamente ricompositivo che nasce dalla convinzione che la creazione di meccanismi di cooperazione e di mutualismo tra figure differenti, tra coloro che maggiormente subiscono la crisi, sia immediatamente la materializzazione di un modello alternativo. Le lotte che ogni giorno si danno sul lavoro, l’università, la difesa dei beni comuni, nel segno del rifiuto delle politiche di gestione della crisi, attraverso il rigore e l’austerity, hanno la necessità stringente di cominciare a vincere, o quanto meno a strappare conquiste concrete.
O.Z. e Mushrooms al suo interno, rappresentano già una vittoria. La costruzione di un laboratorio metropolitano capace da subito di rompere la solitudine e l’isolamento in cui ci vorrebbero relegati. Oggi ci siamo riconosciuti e iniziamo un percorso collettivo che ambisce a disegnare una nuova organizzazione dei soggetti del lavoro, dei precari e degli studenti dentro e fuori l’università.
Chi crede sia impossibile non disturbi chi lo sta facendo.
Mushrooms Project-studentato occupato autogestito
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