Dalla parte giusta

Nei giorni del ritorno di Berlusconi, della risposta dello spread e del premio Nobel all’UE, succedono anche cose che fanno meno notizia, ma che sono importanti comunque. Succede che in un’aula di tribunale a 8 ragazzi di Teramo vengano chiesti 8 anni di reclusione e 2 milioni di euro di danni.

Togliamo subito i misteri, non sono manager di qualche banca, che giocando con i tassi di interesse nazionali hanno speculato sul debito pubblico, e non sono neanche imprenditori che dopo anni di sfruttamento decide di chiudere baracca e burattini. Non sono gli affaristi che stanno progettando le linee ad alta velocità ignorando completamente il volere popolare e regalando malattie e devastazione alla val susa.

Sono 8 ragazzi che il 15 Ottobre 2011 erano in piazza San Giovanni a Roma. All’epoca c’era ancora Berlusconi come presidente del Consiglio(che rispondeva fedelmente ai diktat europei a firma Draghi-Trichet), e a Roma 500.000 persone autoorganizzate erano andate a contestare le politiche di austerity. Ci furono violenti scontri, le cariche con i blindati, i lacrimogeni, la resistenza in piazza…

Esattamente come le misure di austerity mirano a colpire chi non è responsabile della crisi, allo stesso modo la repressione colpisce chi già sta pagando i prezzi di questa crisi. Va a colpire i ragazzi che erano in piazza quel giorno, che riconoscendo che manifestavano, perchè se c’è un concetto che è veramente bipartisan, è  che ai piani alti non bisogna mai disturbare.

E dalle macerie dell’austerity bisogna tirare fuori dei responsabili, o meglio degli irresponsabili. Rei di non avere la responsabilità di “fare quello che si deve fare”, di fare quello “che ci chiede l’Europa”, ma di credere ancora che lo stato sociale non è un regalo, ma un diritto, e che noi non siamo in debito con nessuno. Colpevoli di voler fare quello che è giusto fare, di stare dalla parte giusta.

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