L’Italia paralizzata e il “Movimento dei forconi”

L’Italia è paralizzata dallo sciopero promosso da Trasportounito con un’adesione altissima, non più solo in Sicilia, dove da giorni il Movimento dei Forconi sta bloccando i trasporti; i blocchi autostradali si sono estesi in Campania, Puglia, Lazio, Abruzzo, Marche , Piemonte e Lombardia. Il traffico è congestionato su tutte le principali autostrade Italiane e lo sciopero non sembra destinato a esaurirsi prima della scadenza dei cinque giorni con cui è stato proclamato.
Tutto è nato dal Movimento dei Forconi costituito non solo da autotrasportatori ma anche pescatori, agricoltori e allevatori cui si sono aggiunte tutte le più piccole organizzazioni datoriali, le scuole e persino, a Palermo nei giorni scorsi, gli studenti di Anomalia.
Ciò che chiede il movimento è la defiscalizzazione delle accise petrolifere ed elettriche, sconti sulle Rc auto per le categorie professionali, come già rivendicato da anni, cui si aggiungono le richieste si blocco delle procedure Serit-Equitalia per allevatori, agricoltori, autotrasportatori e pescatori che hanno dichiarato fallimento e la rimodulazione del piano di sviluppo rurale e il rilancio dell’agricoltura ormai al tracollo. Pretendono inoltre sapere quale destinazione abbiano avuto i 2 miliardi di euro assegnati dall’Unione europea all’agricoltura siciliana.

Attenzione però, perché i referenti regionali dei Forconi in Calabria, Lazio e Puglia sono tutti di FN.  E’ stato anche pubblicato un comunicato di Roberto Fiore (presidente di FN) in cui annunciava il suo appoggio al movimento degli agricoltori. Come cita il Manifesto –Martino Morsello  che capeggia il «movimento dei forconi»  da un anno si è «buttato a destra», sponda Forza Nuova. A Maggio era relatore al convegno di Terni, aperto dalla figlia Antonella, che fa da «ufficio stampa» del forconismo. A dicembre ha partecipato anche al Congresso nazionale di FN a Tivoli. Edoardo Sivori è invece alla testa del « Partito delle Aziende – Piccole e Medie Imprese». Era capitanodei carabinieri il 7 gennaio del 1978, quando, in via Acca Larentia, a Roma, sparò e uccise il 18enne neofascista Stefano Recchioni, nel corso degli scontri successivi a un assalto armato alla sede del Msi.-
Mariano Ferro, altro leader del movimento, ha preso però le distanze da Martino Morsello, considerato troppo vicino a Forza Nuova.

Il presidente di Confindustria Sicilia, invece, i giorni scorsi, aveva parlato di interessi mafiosi  alla base della protesta e se da una lato il leader degli autotrasportatori Giuseppe Richichi lavorò e collaborò per il governo di Totò Cuffaro, poi condannato a 7 anni di carcere per mafia, dall’altro il parroco di Avola dice che si tratta semplicemente di “ agricoltori che hanno vissuto sempre con dignità, facendo bene il loro lavoro, ma che adesso non riescono più a vendere ad un giusto prezzo i loro prodotti.” E che “il binomio mafia-Sicila è uno stereotipo facile da usare”.
Sicuramente, come dicono due scrittori di Palermo G.DiBenedetto e S.Cavaleri da Palermo-risulta inquietante osservare come la protesta abbia rivolto critiche e strali a tutti tranne che alla classe dirigente siciliana, che in questi due decenni ha spadroneggiato e furoreggiato quasi ininterrottamente.- Il panorama in cui si inserisce la protesta è complesso, inoltre -In primavera la Sicilia sarà teatro delle elezioni degli enti locali, più di un centinaio di comuni piccoli e grandi andranno al voto e le amministrative di Palermo si candidano ad assumere la valenza di un test nazionale ad un anno  delle elezioni politiche. È difficile pensare che la protesta degli ultimi giorni non abbia nulla a che fare con queste grandi manovre.-
Il movimento nasce da problemi reali che la crisi ha aggravato ulteriormente, problemi economici, di una vita che si fa sempre più difficile da sostenere, si tratta però di non chiudersi in un percorso  autoreferenziale, privo di una visione più ampia della situazione attuale che rischia di diventare di facile strumentalizzazione della destra più estrema.

Info da: www.ilmanifesto.it, www.globalproject.info, www.ilfattoquotidiano.it

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