No Tav: dalla Liguria alla procura di Firenze … il vero volto della Grande Opera è sempre più evidente

indexDa una parte in Liguria partiti come SEL che dovrebbero avere a cuore i beni comuni quali il territorio si lasciano convincere a firmare a favore dell’alta velocità, dall’altra parte nell’attigua Toscana, 31 indagati(tra cui E. incalza, dirigente del Ministero delle Infrastrutture confermato durante il governo Monti), per corruzione, gestione abusiva dei rifiuti e associazione a delinquere.

Il Tav la “Grande opera” sempre più controversa.

La “grande opera” dalla facciata immacolata del comune pensiero che finge di guardare al futuro, al miglioramento della mobilità, al prestigio europeo.

La  “grande opera”, un intero sotterfugio di scambio di favori tra partiti e mafie, di speculazione di denaro pubblico attraverso la barzelletta del project financing, di presa in giro per un paese messo in ginocchio dalla crisi, che vede lo stato sociale inesistente, visti i tagli a scuola, università, ricerca, sanità e la diffusa precarizzazione e disoccupazione, e l’aumento vertiginoso del costo della vita.

Ma il Tav non si può fermare, l’hanno sempre detto, e ora, anche Hollande si è rassegnato all’imperativo che porterà danni alla salute, gli scavi nelle montagne Valsusine e in quelle liguri porteranno in superificie materiali tossici quali l’amianto, danni all’ecosistema e alle attività legate al territorio, come agricoltura e allevamento, espropri di case e proprietà … e come al solito, chi più ne ha più ne  metta.

Dalla procura di Firenze è partita un’indagine che ha coinvolto diverse città italiane. Si parla di illegalità nello smaltimento di fanghi, di costruzione del tunnel con materiali che non solo non corrispondono agli standard europei, ma risultano addirittura pericolosi per facile collasso della struttura all’esposizione di fuoco o calore.

Dalla Val Chiaravegna (liguria), si solleva invece un grande NO alla costruzioe di uno egli snodi del terzo valico, il Tav genovese. La popolazione della zona è profondamente contraria a questo intervento, perchè minerebbe il processo di reinverdimento naturale che sta avanzando lentamente ma costantemente. Dicono inoltre che questa parte di Tav mette a rischio l’esistenza del parco urbano del Monte Gazzo, in quanto la zona è ricca di amianto.

Due facce della stessa medaglia.

Da una parte c’è chi stringe la mano a camorra e ‘ndrangheta, dall’altra il buon senso dei cittadini e tutte le persone che abitano la zona e che avranno le vite sconvolte da questo “fantastico” progetto.

La storia italiana, sorrisi e favolosi progetti che saccheggiano insieme alle mafie le tasche di chi sta pagando l’austerity…e ora perde anche il territorio.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *