Roma – Ex Art 1 per uno studente: siamo tutti choosy e socialmente pericolosi

RomaPubblichiamo il comunicato dell’Assemblea di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma relativo all’avviso di “pericolosità sociale” notificato questa mattina ad uno degli studenti arrestati durante la giornata di sciopero generale del 14 Novembre 2012.

[Intervista a uno studente sulla nuova azione repressiva a danno dei movimenti studenteschi]

E’ evidente che la pericolosità sociale di questo studente non è nient’altro che la solita insopportabile provocazione: colpire lui vuol dire cercare di colpire un movimento intero composto principalmente da giovani studenti e precari.

Il 4 febbraio 2013, uno studente della facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, è stato raggiunto dall’avviso orale di pericolosità sociale, ex Art. 1. Il pericolosissimo studente di Scienze Politiche è uno degli arrestati durante la giornata di sciopero generale del 14 Novembre 2012. Ricordiamo tutti quella giornata per la potenza espressa dai movimenti nella prima vera manifestazione europea di opposizione sociale alle misure di austerity imposte dalla Troika, ma ci ricordiamo anche della violenza premeditata delle forze dell’ordine, con cariche durissime e lacrimogeni lanciati dal Ministero di Grazia e Giustizia.

Alla luce di ciò è evidente che la pericolosità sociale di questo studente non è nient’altro che la solita insopportabile provocazione: colpire lui vuol dire cercare di colpire un movimento intero composto principalmente da giovani studenti e precari, ovvero da quella parte della società che, contro un presente di miseria, ha dimostrato di essere disposta a mettere in gioco collettivamente i propri corpi e le proprie intelligenze, senza niente da perdere.

Appare lampante che la vera minaccia per la società sono i tagli alla sanità, al welfare e alla cultura, la disoccupazione giovanile oltre il 40% e di certo non chi cerca di lottare contro la privatizzazione di saperi e beni comuni. I dati usciti dall’indagine del CUN ce lo confermano: 17% del calo delle iscrizioni e 20% di finanziamento in meno negli ultimi dieci anni, drastica riduzione dei docenti e dell’offerta formativa, tassi di impiego al termine del percorso universitario bassissimi.

C’è un altro messaggio che non ci lasciamo sfuggire, è scritto tra le righe di quei fogli di notifica, è in inchiostro pallido come ciò a cui fa riferimento, si tratta della paura: nei confronti di una generazione, che si organizza in maniera autonoma dai sindacati e non si fa rappresentare dai partiti,  che vuole un’ Europa ridefinita a partire dai diritti e dalla dignità e non dalla rendita e dalla speculazione finanziaria. E’ la paura espressa dalle istituzioni finanziarie , quel 1% che antepone i propri interessi al restante 99%, quella che si fa difendere facendo ricorso ad “articolo 1” e leggi fasciste, come il reato di devastazione e saccheggio, per cui sono stati condannati gli imputati del processo per Genova e di cui sono accusati alcuni dei ragazzi che erano in piazza il 15 Ottobre 2011. Così come è la paura a dettare continue e pesanti misure cautelari contro i NoTav in Valsusa, la paura di perdere un territorio ormai troppo libero per essere controllato, o contro le decine di persone che ogni giorno nei propri luoghi decidono di non rassegnarsi e di non abbassare la testa.

Abbiamo letto e ci è tutto chiaro, ora siamo più consapevoli di prima che il nostro compagno di Scienze Politiche è un soggetto socialmente pericoloso, e come lui tutti i “choosy” che giorno dopo giorno si riprendono le strade e le città di mezza Europa, pienamente consapevoli di essere una minaccia per quel tipo di società che l’élite finanziaria vuole modellare a forza di austerity e tagli. Se lottare per costruire un’università migliore e rivendicare un presente degno è ritenuto qualcosa di criminale, allora siamo sempre più convinti:

SIAMO TUTT* SOCIALMENTE PERICOLOSI !!!

Assemblea di Scienze Politiche Socialmente Pericolosa

 

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *