Se anche stanotte durasse cent’anni
Informare e sensibilizzare sul raduno nazifascista di Rovetta. Costruire un percorso di resistenza nella valle seriana.
Questi gli obbiettivi di “Ribelli della montagna”, gruppo cui fanno parte persone eterogenee provenienti da diversi ambiti politici e culturali ma accomunate da un profondo sentimento antifascista.
Come ogni anno, a fine maggio si ritroveranno a Rovetta (BG), paese della Val Seriana, nostalgici del nazismo e del fascismo per celebrare le gesta dei repubblichini della legione Tagliamento fucilati dai partigiani il 28 aprile 1945. Gesta, le loro, che includono torture, incendi di interi paese della Val Seriana, omicidi e deportazioni.
Nello scorsa settimana è stato consegnato un dvd nelle cassette della posta di tutti gli abitanti di Rovetta, intitolato “Appunti di Resistenza”, che mira a fare luce sul raduno nazifascista.
L’appuntamento, lo dimostrano video e foto raccolte negli anni, è l’occasione per rispolverare simboli legati al Ventennio. Non a caso ad officiare la cerimonia è padre Tam, prete lefebvriano, convinto fascista, che ha partecipato anche all’inaugurazione della sede di Forza Nuova a Bergamo. Nel libro e nel dvd distribuito agli abitanti il raduno viene definito “un bieco tentativo di mistificazione storica che vuole stravolgere la realtà dei fatti” e si nasconde “dietro l’apparenza del semplice ricordo di vecchi amici scomparsi”. “Ogni anno, dal 1992, simpatizzanti e nostalgici camerati provenienti da tutta Italia si riuniscono nel piccolo cimitero del paese per commemorare i miliziani della RSI della Legione Tagliamento fucilati dai partigiani, in quello che nel corso degli anni è diventato il più grande raduno nazifascista in Italia. E come ogni anno si ritroveranno, il 27 Maggio 2012, in una parata di effigi naziste, teste rasate, saluti romani e inni al Duce; il tutto alla luce del sole, tra il silenzio-assenso delle istituzioni e la benedizione del loro prete in camicia nera: Padre Tam. È proprio questa che si ritrova a Rovetta ogni anno quell’Italia che vuole oltraggiare la memoria di chi ha veramente lottato per la liberazione della nostra terra dalla follia fascista, martirizzando una delle più feroci ed efferate squadracce del periodo più buio della storia del nostro Paese. Quest’anno però non ci si limiterà a ricordare solo i fatti che servono a giustificare l’illegalità delle loro azioni e dei loro valori. Quest’anno la Storia verrà ricordata tutta quanta”.
Ribelli della montagna
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