Recensione de “Un polpo alla gola” di ZEROCALCARE

ZeroCalcare è sempre lui.

Racconti in prima persona, personaggi anni ’80 e ’90 che fungono da “voci fuori campo”, ironia conscious e intelligenza.

“Un polpo alla gola” è la seconda fatica editoriale del fumettista romano. Se fossimo in tema cinematografico diremmo che si è cimentato nel suo primo lungometraggio, invece nel mondo del fumetto penso si dica che per la prima volta ha scritto una storia unica e lunga.

Gli è uscita bene.

Può essere che io sia di parte anche solo perchè tra i personaggi fuori campo ci sono Joe Strummer, Kurt Cobain e Che Guevara. Può essere che aiuti a piacermi un qualcosa che fa battute sui nazisti e prova a sensibilizzare sulle questioni di genere.

Può essere tutto questo ma oltre a questo il fumetto fa ridere, le battute ci sono e i disegni anche.

E’ la storia di un gruppo di compagni di classe alle elementari. Scoprono un teschio in un cortile.

Qualcuno fa la spia. Succede il finimondo.

Questi ragazzi crescono, alcuni restano amici, altri si perdono. Poi si ritroveranno e si tireranno le sonne.

Un polpo alla Gola è un fumetto che aiuta a passare un’oretta molto divertente, e se letto con la giusta attenzione si troverà un pò più che un sottofondo sociale. Insomma il solito Calcare quello che fa ridere ma che ha anche diversi livelli di lettura, così da rendere più affascinante ogni sua striscia..ops storia.

Giovedì 18 e Venerdì 19 ZeroCalcare sarà a Milano a presentare il libro, sarà il 18 alla FNAC ed il 19 alla libreria Alastor. In quei due giorni si potrà acquistare il libro ed incontrare l’artista.

“Ricorda: nessuno guarisce dalla propria infanzia”

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