Alberto Brasili 25 maggio 1975, l’ennesimo assassinio fascista

25 maggio, 0re 11 @ via Mascagni.

ALBERTO BRASILI UCCISO DAI FASCISTI NEL 1975
LA MEMORIA È UN LIEVITO DELLA DEMOCRAZIA

Tenere viva la memoria delle vittime dei fascisti non è uno stanco rituale, ma è un vitale esercizio di difesa della democrazia.
Perché il neofascismo è sempre più aggressivo, cerca di conquistare uno spazio politico negando la storia, passata e recente, per cancellare il valore fondante del nostro paese: l’antifascismo.

Alberto Brasili era uno studente lavoratore ammazzato a coltellate in un agguato di una banda di assassini fascisti la sera del 25 maggio 1975 nei pressi di piazza San Babila, allora terra di scorribande nere.
Un altro caduto della Nuova Resistenza che a Milano ha visto morire per mano fascista e delle forze delle stato decine di antifascisti.
Il ricordo di Alberto Brasili aiuta tutti quanti credono nella democrazia e in una società di uguali a costruire la più ampia alleanza per ricacciare indietro l’onda nera che vuole tornare.

Monumenti e lapidi danneggiati, striscioni inneggianti a Mussolini, aggressioni sempre più frequenti, spudorata rivendicazione del fascismo.
Questo è quanto avviene oggi in Italia ed è possibile perché i gruppi nazifascisti godono dell’aperta protezione della Lega di Salvini al governo.
Il clima è avvelenato e il diritto al dissenso è compresso, se neppure è possibile esporre uno striscione contro il ministro dell’Interno simpatizzante di Casa Pound.

Ricordiamo i caduti per costruire un futuro di civiltà per il nostro Paese

Memoria Antifascista

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