Studenti contro il governo – Corteo – 16Nov

16 Novembre, ore 9,30 @ Largo Cairoli.

Negli ultimi mesi l’Italia è stata palcoscenico di politiche discriminatorie nei confronti dei più deboli e di chi propone un’alternativa a questo sistema: i migranti, gli abitanti delle periferie e dei quartieri popolari, gli occupanti, i centri politici di aggregazione socialità sono stati presi mira dal nuovo governo. Con la flat tax vogliono colpire i poveri e adesso con il decreto Salvini colpiranno quelli che sembrano essere i veri nemici di questo governo: richiedenti asilo che scappano da condizioni di fame, guerra, povertà. Ora più che mai è importante scendere in piazza per dimostrare a chi guarda indifferente che questa deriva autoritaria non verrà accettata chinando il capo. È necessario che l’opinione pubblica comprenda che i migranti non sono altro che il capro espiatorio; e se la solidarietà e l’umanità sono dei crimini, noi siamo felici di disobbedire alle leggi.

PIANO SCUOLE SICURE
Con il nuovo anno scolastico è iniziata anche l’applicazione del “Piano Scuole Sicure” il quale prevede, per le città italiane con oltre 200mila abitanti, lo stanziamento di un fondo complessivo di 2,5 milioni di euro per incrementare controlli, assumere agenti della polizia locale a tempo determinato e installare impianti di videosorveglianza al fine di contrastare il fenomeno dello spaccio. L’utilizzo di queste pratiche di repressione e non basate su metodi istruttivi verte verso un modello scolastico fortemente chiuso ed esclusivo, dove chi sbaglia viene emarginato invece che formato.
Infatti, meno del 20% dei fondi verrà investito per la prevenzione e l’informazione.
Vogliamo che all’interno dei nostri istituti tale tematica venga trattata in modo aperto e approfondito, vogliamo vivere l’ambiente scolastico serenamente, senza essere soggetti a questo controllo sociale e queste pratiche repressive che riteniamo dannose e affatto efficaci.

SICUREZZA DEGLI ISTITUTI
3,5 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola dal 1995 ad oggi e 150 mila sono in media gli abbandoni l’anno, cifra che cresce progressivamente. La situazione scolastica italiana è critica e la colpa è delle istituzioni.
Le condizioni in cui riversano gli stabili scolastici è pessima: molti edifici non sono a norma, solo il 5% risultano essere sicuri in caso di terremoto e il 58% sono adeguati alla legislazione anti-incendio.
Il caro-libri è molto alto, una spesa che non tutte le famiglie possono permettersi, ed è da considerarsi in aggiunta anche l’ingente costo dei mezzi di trasporto.
L’attuale modello scolastico è asettico, repressivo e puramente nozionistico (ne sono dimostrazione le Prove Invalsi).
La situazione si è maggiormente aggravata nel 2015 con l’introduzione della Legge 107 sulla Buona Scuola. La figura del preside-sceriffo e la pratica di aziendalizzazione della scuola hanno portato questa a venir meno del suo ruolo istruttivo e stimolante e l’interesse si è concentrato sulla formazione, non di studenti consapevoli, ma di futuri lavoratori precari.
Invitiamo chi la pensa come noi a scendere in piazza venerdì 16 contro il governo dell’infamia e le sue politiche xenofobe e razziste.

CPR (centri di permanenza per il rimpatrio)
Contro un governo che supporta la creazione di Lager per migranti. I CPR (centri di permanenza per il rimpatrio) sono infatti stabili ideati per rinchiudere, identificare e rimpatriare le persone prive del permesso di soggiorno nel minor tempo possibile. Le condizioni dei centri sono paragonabili ad un ambiente carcerario, con sbarre e alte cancellate metalliche, dove è impedito ai migranti di muoversi liberamente da uno spazio all’altro senza l’accompagnamento delle forze dell’ordine. I CPR sono chiaramente luoghi di detenzione e di isolamento nati da politiche del precedente governo, ma potenziati con il governo giallo-verde noto per le sue ideologie discriminatorie e xenofobe sempre più lampanti. Quello che si crea è un ambiente alienante, in cui l’individualità del singolo viene completamente annullata. Infatti, non sono previste attività di formazione o alcun tipo di socializzazione e nessuno al di fuori delle forze dell’ordine può entrarci. I CPR sono l’emblema della violazione dei diritti umani, civili e sociali. MAI PIÙ LAGER, MAI PIÙ CPR

Rete Studenti Milano

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