Eroi o carne da macello? Lo strano emendamento di Salvini & soci

Datori di lavoro della sanità non più responsabili per la salute degli operatori?

Secondo il Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro, il D.Lgs. 81/08, la sicurezza sul lavoro è responsabilità del datore di lavoro, l’utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) è obbligo del lavoratore, se disponibili ovviamente.

La proposta di modifica n. 1.1 al DDL n. 1766, che vede come primo firmatario Salvini e altri degni compari della Lega (tra cui il nemico n. 1 dei diritti delle donne Pillon) è in fase di proposta. Ma facciamo un passo indietro.

Si tratta di un emendamento a una proposta di legge avanzata dal Partito Democratico, che nelle linee generali tenta di tutelare l’operatore sanitario attivo nell’emergenza coronavirus, da ripercussioni legali relative all’assistenza prestata in questa fase di urgenza che potrebbe non essere sempre la più idonea e auspicabile. Anche in relazione alla colpevole carenza cronica delle risorse disponibili.

Bene, cosa ha pensato di proporre Salvini, per alleggerire la pressione sulla gestione sanitaria nelle Regioni amministrate dalla Lega? Proporre una deroga al Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, deresponsabilizzando le aziende sanitarie e i dirigenti, rispetto alla salute degli operatori.

In altre parole, un dirigente ospedaliero, che non garantisca i DPI ai lavorati dell’azienda, non è tenuto a rispondere personalmente delle lesioni che cagiona ad un operatore, ma trattandosi oggi queste perlopiù di infezione, si sta assolvendo direttamente tutti i responsabili ospedalieri dalla diffusione ospedaliera di COVID19 che successivamente si trasmette al paziente, sempre per carenza di DPI. Questa responsabilità sarebbe da imputare unicamente agli enti garanti della salute: Regione e Stato. Non che questi enti siano candidamente innocenti: dopotutto hanno smantellato la sanità pubblica. Ora diventano anche lo scudo penale per tutti quei dirigenti, che in smartworking da casa loro, muovono soldi, DPI e lavoratori come fossero pedine, nella tranquillità di casa propria.

Questo regalo al sistema di clientele regionali su cui si basa il “buongoverno” della Lega viene proposto come misura di tutela di chi sta lavorando per fermare la pandemia: ma altro non è che un modo per disinnescare con un decreto le denunce dei lavoratori che ogni giorno si fanno più numerose, nei confronti della carenza di DPI, di personale, di risorse, e dunque della gestione del sistema sanitario di tutti i governi degli ultimi trent’anni.

 

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3 risposte a “Eroi o carne da macello? Lo strano emendamento di Salvini & soci”

  1. Aristidis Kapelis ha detto:

    Vergognoso! Sono senza parole 😡

  2. Michele ha detto:

    Quale alternativa proponete❓ Che il direttore sanitario s8 assuma la responsabilità di dover far lavorare in mancanza di quei DPI che lo stato non gli fornisce❓ E poi risponderne in sede penale e civile❓ Io se fossi un direttore sanitario, a quel punto, chiuderei l’ospedale: tutti a casa in attesa che vengano forniti i DPI, perché io non rischio la galera per le insufficienze di stato e regioni…

  3. stefano ha detto:

    @SALVINI che cazzo stai facendo?

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