Il tramonto della Luna sulla Valle

Hanno sgomberato gli hippie dalla Valle della Luna, in Sardegna.
Uno degli ultimi posti in Italia dove ancora si poteva campeggiare liberamente e si era aggregata una variopinta comunità di “figli dei fiori” già a partire dagli anni sessanta. Nel contesto tragico di fine estate è una notizia che è rimasta relegata alle pagine della stampa locale, che ha celebrato il ripristino dell’ordine e della normalità.
Per chi come noi è cresciuto facendo, per necessità e attitudine, campeggio libero, è una notizia molto triste. Segna la definitiva vittoria del Nulla contro l’avventura. Il Nulla, in questo caso, indossa le vesti di una sindaca di una cittadina, Santa Teresa di Gallura, perfettamente in linea con la mediocrità e le meschinità di questi tempi.
C’è un dettaglio in tutta questa vicenda che inquieta, il linguaggio: si parla di “manufatti” costruiti dagli hippie che “feriscono il paesaggio naturale del luogo”, “gli occupanti, come emerge da svariate segnalazioni, pongono in essere frequenti condotte atte ad impedire, con atteggiamenti minacciosi e/o intimidatori, così come tramite la presenza di cani non sottoposti a custodia, la libera fruibilità del luogo da parte dei cittadini residenti e/o visitatori occasionali e della popolazione fluttuante che, in particolare durante la stagione turistica, intenderebbe godere di tale località”.
Non stiamo qui a discutere di cosa ferisca la vista di un sindaco della Gallura: una capanna allestita con materiale di risulta spesso restituito dal mare, un totem di legno issato al centro della valle a protezione di tutto. Oppure le villette in stile brianzolo con pratino all’inglese che arriva fino al bagnasciuga che impediscono, quelle si, il libero accesso al mare.

Ciò che inquieta maggiormente è il concetto di “libera fruibilità”. Nella valle della luna nessuno ha mai costituito poteri, come ogni aggregazione libera e fuori dallo Stato e dal mercato. E come tale, soffre dei molti limiti che si portano dietro le persone che le animano. Inutile nascondere i problemi soprattutto nei momenti di maggior affollamento quando calano sulla valle persone non educate al campeggio libero e all’autogestione. Ma questo è un tema classico degli spazi liberati e la dice lunga anche su quanto l’individualismo nichilista sia un problema per le esperienze alternative.
E’ difficilissimo scrollarsi di dosso l’abbruttimento di una società di merda.
Detto questo, la cacciata degli hippie prevede che quel meraviglioso angolo di costa sarda sia dato in gestione a una cooperativa “impegnata in attività legate a concessioni balneari e servizi di salvamento” e sarà possibile accedere solo con un biglietto di ingresso.
Questa è la “libera fruibilità” di cui cianciano.
Non ci deve stupire la oltraggiosa sincerità di queste parole. La “libertà” che questa classe dirigente concepisce è solo quella del mercato, del profitto che cannibalizza tutto l’esistente, anche l’accesso al mare. E’ chiaro che nella testa di questi signori è intollerabile che esista uno spazio libero, ma libero veramente, dalla disciplina dello Stato e del Profitto, di cui tutti possono godere senza sborsare un euro e senza sbirri attorno. E’ una sfida a quella normalità che non concepisce eccezioni, alla loro normalità.
Questo paese è definitivamente sprofondato nella fogna della restaurazione, l’egemonia culturale della destra non ha fatto prigionieri. La rivalsa di una piccola borghesia incattivita e avvinghiata ai propri piccoli privilegi si è fatta Regime e ha portato al governo la vigliaccheria di chi sta sempre dalla parte del più forte.
Contro questa gente non basterà fare un segno su una scheda elettorale.
Che gli spiriti della valle della Luna li perseguitino per sempre!
Noi faremo la nostra parte nelle nostre città e sulle nostre strade, maledetti bastardi.

Nic Garufi

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *