La scomparsa di Diego, operatore del 118

E’ di questa mattina la notizia della morte, nella notte, di Diego, un operatore del 118 in servizio all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo che è l’ospedale che in questo momento sta convogliando la gestione dell’emergenza coronavirus nella zona.

Va ricordato che la provincia di Bergamo è una delle zone più colpite dal COVID19 con un escalation drammatica negli ultimi giorni. Sui 11.685 pazienti positivi in Lombardia più di 2.000 sono nella bergamasca.

Diego lavorava alla SOREU, la Sala Operativa Regionale dell’Emergenza Urgenza che già alcuni giorni fa era stata sanificata e chiusa dopo che alcuni operatovi avevano accusato i sintomi del coronavirus.

Le notizie sui medici, infermieri e operatori sanitari in generale infettatisi, ammalatisi e deceduti in queste giornate sono purtroppo molto opache ed è di oggi la denuncia della mancanza di mascherine, tamponi e dispositivi di sicurezza da parte degli infermieri.

Questo è il comunicato di ADL Cobas – Lombardia sulla vicenda:

E’ morto Diego,
un soccorritore del 118 di Bergamo
È morto di #coronavirus, Covid 19.

A darne l’annuncio i soccorritori di ADL Cobas Lombardia della Sanità.

Diego lavorava a Bergamo sull’amubulanza, aveva 45 anni e una figlia. Diego era un lavoratore preparato, un soccorritore che ha sempre utilizzato i dispositivi di protezione individuali, non era anziano e non aveva altre malattie.

Diego era uno dei 700 operatori sanitari, medici, infermieri, soccorritori, oss che già sono stati contaminati.

Nel nome di Diego chiediamo come operatori della Sanità misure straordinarie di Protezione per tutti i soccorritori e gli operatori sanitari, che dovrebbero indossare sempre i dispositivi di protezione integrali da Covid 19.

Chiediamo che tutte le cliniche private convenzionate mettano a disposizione posti letto per contagiati da Covid19.

La cosa che ci preoccupa di più è la leggerezza con cui si abbandonano le lavoratrici ed i lavoratori al loro destino mettendo davanti gli interessi di Confindustria.

Siamo preoccupati come operatori del settore dell’intesa tra Governo, Sindacati confederali e Confindustria, siglata proprio oggi, un’intesa sbilanciata troppo sul profitto e che mette al secondo posto la salute dei lavoratori e delle lavoratrici.

Non saranno certo mascherine e guanti a salvare dal contagio i lavoratorie le lavoratrici, bisogna chiudere adesso e istituire subito un reddito di quarantena, fermare tutte le produzioni, non è necessario in questo momento a combattere la lotta al Covid19.
I padroni, insieme alla complicità dei sindacati confederali, possono rimandare il loro profitto a quando avremo sconfitto il corona virus. Ma adesso dovete rimanere a casa tutti, altro che guanti e mascherine.

Oggi piangiamo Diego ma finita l’emergenza faremo i conti, sicuri di avere al nostro fianco chi oggi ci chiama angeli.

Riccardo Germani
Portavoce ADL Cobas
Operatore sanitario

Segue la conferenza stampa alla Camera del Non Lavoro di oggi:

https://www.facebook.com/AdlLombardia/videos/882407902194681/

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