Lombardia: pochi infermieri e allo sbaraglio

«Sanità lombarda al collasso e contingentamento dei dispositivi di protezione individuale». La denuncia è del sindacato degli infermieri Nursind in una lettera inviata al presidente Attilio Fontana. «Mancano infermieri, i dispositivi di protezione individuale vengono centellinati e il personale non adeguatamente formato viene spostato dall’oggi al domani ai reparti Covid». «A inizio 2020 avevamo stimato che in Lombardia mancavano circa 4.500 infermieri – scrive Donato Così, coordinatore regionale Nursind – Infermieri e ostetriche vengono trasferiti nei reparti Covid senza un adeguato percorso formativo e all’interno degli ospedali i percorsi pulito-sporco sono ancora molto approssimativi e precari».

«Stupiscono e amareggiano le affermazioni del NurSind che generano solo confusione – risponde l’assessore al Welfare Giulio Gallera – abbiamo assunto 1.760 infermieri a tempo indeterminato a fronte di 1.496 cessazioni».

Secondo la Fp Cgil «mancano migliaia di infermieri anche se non ci risultano mancanze di dispositivi come a marzo. Lo spostamento nei reparti Covid è inevitabile perché non si è affrontata l’emergenza pur avendo avuto mesi a disposizione», commenta il responsabile regionale Gilberto Creston.

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