“Non siamo buoni, siamo tosti” M. 11 anni. Comunicato del Residence “Aldo dice 26×1”

Ieri è stata una giornata lunga un secolo.
Nella mattinata del 1 Settembre abbiamo deciso di abbandonare il comprensorio in zona Rogoredo.
Purtroppo ci sono state delle variabili che non potevano essere valutate prima, come l’acqua molto probabilmente contaminata e i danni causati dall’abbandono.
Chiaramente ci siamo mobilitati immediatamente per trovare una soluzione.
Dopo un lungo peregrinare per la città abbiamo deciso di tornare a Sesto San Giovanni, nella nostra prima casa, che nonostante lo sgombero del 22 Giugno 2016 era ancora abbandonato con le luci accese e il riscaldamento funzionante.
Poco dopo l’ingresso è arrivata la solita pattuglia di Polizia.
Poi i Vigili.
Poi i Carabinieri.
Poi la Uigos.
Poi il Sindaco e l’Assessore alla sicurezza.
Sin da subito noi siamo stati collaborativi, infatti non abbiamo avuto alcun problema nel far accedere tutta la “truppa” nello stabile, per fargli verificare la reale presenza delle famiglie.
All’interno dello stabile si è aperta una trattativa conclusasi con un accordo comune, percui nessuno sarebbe stato cacciato almeno quella notte.
A quel punto, il buon senso, ci stava facendo organizzare lo spostamento in Via Oglio delle mamme coi bimbi piccoli. Era ovvio che lo stabile non era ancora pronto ad accoglierli, in quanto da pulire.
Una volta fatti uscire, quando all’interno dello stabile erano rimaste solo sei persone la Polizia ha sbarrato le porte, fondamentalmente sequestrandoli dentro.
Le persone fuori non sapevano cosa stesse succedendo all’interno.
A quel punto erano le due di notte, alcuni non mangiavano da tutto il giorno, tanti bambini stanchi, telefoni scarichi percui non si poteva comunicare, paura…ma nessuno voleva andare via da li davanti senza gli altri.
Per circa un’ora e mezza la situazione non cambiava e la preoccupazione aumentava.
Finchè la porta non si è aperta per far uscire un poliziotto, ci siamo messi davanti e siamo rientrati a casa.
Molte donne coi bimbi addormentati sono rimaste li e non hanno voluto abbandonare il posto per paura di non poter rientrare.
Quello che è successo è gravissimo, ci sono stati delgi accordi per preservare le famiglie che non sono stati rspettati, da chi per primo dovrebbe porsi come un interlocutore credibile.
Ricordiamo al Sindaco di Sesto San Giovanni che la nostra realtà è nata proprio nel suo Comune e che noi intendiamo presentarci al primo bando per l’emergenza abitativa, poiché in questi anni abbiamo dimostrato le nostre potenzialità
Residence “Aldo dice 26×1”

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