First line press: un portale di informazione contro.
Un portale di comunicazione contro, di informazione contro, di cultura giornalistica diversa… e se c’è una cosa che manca in questo periodo, sono proprio i giornalisti diversi.
Per me che un portale di riferimento già ce l’ho ed è questo, provo la stessa grande voglia di presentare questo sito, e chi lo ha creato.
Dei creatori conosco solo A., personalmente.
Uno che sta sempre in giro, infatti sono più le volte che gli ho scritto per mail che quelle che l’ho visto in faccia, ma va bene così… sti’ compagni gira-mondo…
Quello che so è che il legame si è fatto subito forte, poche parole, tanti fatti e tante idee, proposte, lavoro.
Il Reportage che il sito presenta è un perfetto esempio di complicità: da una vicenda schifosa, come la repressione del movimento no tav, passata attraverso un abuso legale come il carcere preventivo, sono nati un’amicizia personale e un lavoro di comunicazione approfondito e completo, tra lui e Niccolò, tra lui e me, tra lui e noi.
A. ovviamente non era solo, con i suoi compagni ha creato il reportage “Repressione ai tempi della recessione” in cui ci hanno fatto l’onore di presentare la storia di Niccolò Garufi, uno dei 46 imputati al processo sui fatti del 3 luglio in Val Susa. Il reportage è il meccanismo migliore per presentarli tutti, per raggiungerli tutti e per mostrare, fuori dagli schemi dell’informazione main-stream, cosa è costato a 46 persone l’uso libero della propria coscienza e della propria critica nei confronti della linea ad alta velocità.
Allargando il discorso poi, scopriamo che in tutta Europa il dissenso viene sedato con mezzi simili, dai Paesi Baschi all’Irlanda, passando per la Germania o la Grecia: manganelli e idranti, fumogeni e cariche in piazza, detenzione e fogli di via una volta terminati gli scontri.
E su tutto, l’auto-assoluzione totale delle forze dell’ordine.
Non disturbare il manovratore, non mostrare pensiero e azione differente, pena il carcere, la reclusione domestica, la firma obbligatoria.
Davanti a tali misure, la risposta si articola in più maniere, può diventare risposta diretta, nelle strade e nelle piazze, e può diventare un portale internet da cui divulgare la verità scomoda, la versione integrale dei pareri, l’idea critica su questo sistema.