Marsiglia 2012: un buco nell’acqua?

Volge al termine il World Water Forum, Forum mondiale sull’Acqua, che si è tenuto a Marsiglia dal 12 al 17 marzo 2012.

Questa riunione internazionale, arrivata quest’anno alla sesta edizione, è organizzata dal Consiglio Mondiale sull’Acqua (World Water Council), organo internazionale nato nel 1996 e composto da differenti soggetti “portatori di interesse”: governi, municipalità, organizzazioni internazionali, università, associazioni e, purtroppo, anche multinazionali e aziende.

La presenza di queste ultime ha causato una spaccatura tra i movimenti delle società civili mondiali e il forum, portando i primi ad organizzare un Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che si è tenuto nello stesso periodo e nella stessa località.

L’impressione che si ha è quella di due mondi contrapposti che corrono su binari paralleli senza incontrarsi nel dibattere dello stesso tema, il diritto all’acqua potabile e alle risorse idriche, ma con connotazioni e metodologie politiche diametralmente opposte: la privatizzazione da un lato e la valorizzazione dell’acqua come bene comune dall’altro.

Infatti, l’accusa principale che il Forum Alternativo muove contro il Forum Ufficiale è proprio quella di essere influenzato dalle imprese private e dalle politiche dei governi nella gestione delle risorse idriche.

Non credo si possa negare che negli ultimi anni la battaglia per l’acqua pubblica sia stata centrale in moltissimi paesi: partendo dal Sudamerica fino ad arrivare anche in Italia, dove, purtroppo, stiamo anche vivendo una fase di negazione della volontà popolare (http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=1372:il-ministro-clini-scrive-allauthority-fuori-i-profitti-dalle-tariffe-dellacqua&catid=137).

Le soluzioni dei governi e dei loro rappresentanti internazionali, spesso strettamente relazionati con il mondo delle imprese (che comprendono non solo i gestori dei servizi di erogazione ma anche i costruttori delle infrastrutture, coloro che commerciano acqua e bibite, i trasformatori, i depuratori e tante altre) sembrano essere quelle orientate al profitto, nonostante i buoni principi dichiarati (accesso universale, diritti, prevenzione dei conflitti).

Quello che dovrebbe essere messo in luce, e che muove le anime del Forum Alternativo, è invece l’impossibilità di far corrispondere una gestione “profit” di una risorsa, tra l’altro, sempre più scarsa, e la prevenzione dei conflitti ad essa legati, i diritti umani e l’uguaglianza delle popolazioni nell’accesso e nella gestione delle risorse naturali dei propri territori.

Che l’acqua sia, fenomeno purtroppo destinato a crescere, una delle cause principali di molte guerre (interne o di conquista dei territori), è ormai una cosa risaputa: soprattutto laddove vi sono realtà agricole e rurali, essa è la risorsa indispensabile per le attività economiche.

E’ giusto anche ricordare che, anche laddove non ci siano realtà prettamente rurali, spesso l’acqua viene usata come un mezzo per tenere sotto scacco le popolazioni: molte situazioni legate a conflitto Israelo palestinese ne sono un chiaro esempio.

Anche per quanto riguarda le infrastrutture idriche e le grandi opere (che ci perseguitano..), sarebbe corretto ricordare che casi come quelli di India, Etiopia o Cina (costruzione di mastodontiche dighe finanziate da multinazionali e governi internazionali, tra cui quello italiano) hanno portato e portano all’esasperazione di fenomeni di migrazioni forzate, conflitti sociali, devastazione ambientale e, spesso, conflitti interni.

Per protestare contro questa gestione, che richiama ad un modello di sviluppo governativo e privatistico, e che non sta certo migliorando la vita delle popolazioni mondiali, il forum Alternativo ha organizzato  un ciclo di dibattiti (per promuovere discussioni su modelli alternativi di gestione, di consumo, e la promozione del concetto di bene comune) ed alcune manifestazioni e flash mob in giro per la città.

Qualche giorno fa gli stessi attivisti, tra cui due italiani (uno di Amisnet), sono stati fermati e arrestati per alcune ore dalla polizia francese che, a detta del forum Alternativo, voleva bloccarne i lavori.

Approfondimenti:

Sito web del Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua: http://www.fame2012.org/it/

Sito web del World Water Council (promotore del Forum Ufficiale): http://www.worldwatercouncil.org/

Forum Italiano dei Movimenti dell’Acqua (presenti al forum di Marsiglia): http://www.acquabenecomune.org

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