La fine del Piano Nomadi e delle norme speciali, si torna alla normalità…già, ma quale?

Il 16 Novembre il consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo il decreto del Presidente dei Ministri del 2009 che stabiliva un’emergenza nazionale per i Nomadi e ha stabilito che non esisteva, e non esiste tutt’ora, alcuna emergenza.

Emergenza all’epoca cavalcata dall’ex assessore-sceriffo Riccardo De Corato che appuntata la spilla straordinaria, inviava le truppe e ordinava alla cavalleria sgomberi….ora del tutto illegittimi.

Illegittimo il decreto e conseguenzialmente illegittimi tutti i successivi decreti attuativi che nominavano i commissari speciali, autorizzavano gli allontanamenti, gli sgomberi di campi anche regolari, le schedature.

Fino il 2008 veniva applicato il Patto di legalità, dal 2009 entrava in vigore il Decreto emergenza fortemente voluto e acclamato da Lega e Pdl.

Si cadeva così dalla padella alla brace.

Anni neri, nerissimi per le popolazioni rom e sinti.

Li abbiamo visti vivere in campi gestiti da una Caritas tutt’altro che caritatevole, li abbiamo visti subire controlli costanti e pressanti dentro e fuori i campi, li abbiamo messi in container in condizioni peggiori delle roulotte che loro stessi si erano comprati; alcuni li abbiamo visti cedere alla tentazione dei 15 mila euro a rate, pagati per lasciare l’Italia con i soldi presi dai 13 milioni di euro recuperati dalla lotta alla criminalità organizzata, soldi di cui peraltro non si sa la fine, e rinunciare così alla residenza.

E ancora, li vediamo dignitosi nel rifiutare i percorsi sociali dell’amministrazione comunale, percorsi sociali che prevedono l’inserimento di mamme e bambini in comunità e di non presa in carico dei padri, quindi percorsi di disgregazione, più che sociali.

Oggi è finita l’era delle norme speciali sotto il riparo della Protezione civile e si torna alla normalità.

Già, quale normalità però?

Alla luce della sentenza del consiglio di Stato, il Sindaco e il consiglio Comunale dovranno decidere che cosa farne di questi rom e di questi sinti, non potendo più, furbescamente, continuare a portare avanti la politica della vecchia amministrazione al riparo del Decreto emergenza.

Fino ad oggi l’assessore Granelli (48 anni, ha lavorato a lungo per la Caritas ambrosiana, consigliere di zona per la DC dal ’90) ordinava sgomberi e Maiorino (assessore per le politiche sociali e i servizi per la salute) inseguiva gli sgomberati con calde quanto inutili e ipocrite coperte.

Cosa si inventerà ora l’amministrazione del neo sindaco Pisapia?

A Milano si vocifera che qualcuno abbia già bussato alla porta del sindaco, ma che nessuno abbia risposto.

Le associazioni che si occupano della questione si interrogano su che fare nel dopo emergenza. L’amministrazione aprirà un tavolo di confronto con le comunità rom e sinti?

Interromperà almeno per l’inverno gli sgomberi in previsione di Via Idro, via Novara , via Negrotto?

Offrirà percorsi sociali qualificanti e non disgreganti?

Tutte domande che al momento non trovano risposte e deludono quanti speravano in un cambio di vento e invece vengono ancora abbandonati nella bufera.

 

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