La rabbia degli abitanti di via Porpora

A ormai due settimane dalla proclamazione della zona rossa a Milano con i conseguenti inviti del governo a rimanere chiusi a casa, è scoppiata la rabbia degli abitanti di via Porpora, che da anni denunciano le condizioni fatiscenti in cui vivono centinaia di famiglie nel complesso popolare.

Con l’arrivo dell’inverno la priorità è diventata il malfunzionamento della caldaia che ha lasciato numerose abitazioni al freddo. Per un mese intero decine di anziani, disabili, bambini e bambine hanno dovuto affrontare le restrizioni introdotte dai vari Dpcm, fino al lockdown, nel gelo delle loro case.

Diverse palazzine sono compromesse da crepe strutturali che rendono pericolanti scale, balconi e muri interni alle abitazioni. Più volte i pompieri sono intervenuti in seguito a piccoli ma pericolosissimi incidenti, mentre alcune infiltrazioni causano la formazioni di imponenti macchie di muffa su pareti e soffitti impossibili da eliminare.

Anche se alcune case sono state ufficialmente dichiarate inagibili, Aler non si affretta ad assegnare altri appartammenti.

Tutto ciò unito all’aumento del costo degli affitti e all’impennata di disoccupazione che sta accompagnando la pandemia ha portato all’esasperazione.

A questa voragine di problemi che impedisce di vivere in case dignitose Aler continua a rispondere con promesse e occasionali interventi d’emergenza.

Di fronte all’abbandono istituzionale l’unica prospettiva percorribile rimane quella dell’autogestione, perciò diversi/e abitanti hanno scelto la strada del mutuo aiuto, attivandosi con le brigate solidali di zona, già da mesi presenti in quartiere.

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