Mobilitazione per l’assegnazione e la manutenzione delle case popolari e la sanatoria delle occupazioni
Riceviamo e pubblichiamo.
CONTRO SGOMBERI E MALA GESTIONE ALER
Nella regione con gli affitti più cari d’Italia, in un contesto di crisi economica e sociale, è fondamentale organizzarsi e battersi per la difesa del diritto alla casa: occupanti, senza casa, assegnatari in situazione di morosità, famiglie sotto sfratto o in lista d’attesa, abitanti dei quartieri. In Lombardia ci sono 731.665 alloggi sfitti, a Milano circa 80.000 di cui 10.000 pubblici tra Comune (3.983) e Aler (5.910). In questo contesto, la direzione intrapresa a livello Comunale e Regionale va nella direzione diametralmente opposta alle azioni che sarebbe necessario mettere in campo per dare risposte concrete all’emergenza abitativa, infatti:
• La legge regionale 16/2016 ha complicato l’accesso dei richiedenti alle graduatorie, accelerando inoltre il processo di svendita del patrimonio pubblico, agevolando l’intervento di soggetti privati nella sua gestione. Sono stati inoltre introdotti pacchetti di spesa su controllo e repressione ma non su manutenzione e assegnazioni.
• A settembre 2020 Prefettura, Comune, Regione, ALER e MM hanno siglato il “Piano Operativo di Azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di proprietà pubblica”.
Anziché curare il patrimonio pubblico e far funzionare il meccanismo delle assegnazioni le istituzioni indicano gli occupanti come capro espiatorio nonostante, nel solo caso di Milano nel 2020, gli alloggi occupati risultavano 3.872 (un terzo delle case popolari non assegnate). Perché gli alloggi vengono lasciati sfitti? Perché anziché prevedere onerose operazioni di sgombero, non viene fatta una SANATORIA per regolarizzare gli occupanti che avrebbero diritto ad una casa popolare e non vengono assegnate le case vuote? Le risposte che ci siamo dati sono riconducibili a ragioni di: SPECULAZIONE a favore del libero mercato privato (a Milano nel 2021 il prezzo medio di compravendita è di 5800 € al mq. + 1,6% rispetto al 2020), mentre per quanto riguarda gli affitti il prezzo medio è di 1200 € euro al mese per una casa di 60 mq. SVENDITA: Dal 2014 ALER permette, tramite aste pubbliche, di comprare alcuni alloggi popolari. Sono stati messi in vendita centinaia di alloggi sfitti e mai assegnati. FALLIMENTO: Gli investimenti speculativi hanno portato la società pubblica alla bancarotta; così la stessa ALER ha ipotecato parte del proprio patrimonio immobiliare alle banche che, in caso di fallimento, acquisiranno la proprietà degli alloggi popolari. Un’altra questione rilevante è la mancata MANUTENZIONE dei condomini da parte di ALER, problema che si riscontra in tutti i quartieri (dalle tubature, alle canne fumarie, infiltrazioni, amianto, spazi dell’immondizia non adeguati, disfacimento delle facciate). Le problematiche attualmente esistenti riguardano anche l’abbandono di spazi commerciali e di portinerie, la mancata cura delle aree verdi e la scarsità di servizi. I responsabili di questa situazione sono Aler, Regione, MM, il Comune di Milano e la Prefettura che trascurano deliberatamente le loro responsabilità abbandonando i quartieri al degrado.
Noi diciamo che il diritto alla casa è il diritto ad abitare un luogo che possa rispondere ai bisogni sociali e che l’edilizia pubblica va valorizzata; le case popolari sono un bene di tutti e tutte ed ogni casa vuota è un torto alla collettività. Per questo portiamo la nostra voce sotto questi palazzi: dalla crisi abitativa si esce soltanto con soluzioni reali e concrete: CASE POPOLARI PER TUTTE E TUTTI! LA CASA NON E’ UNA MERCE MA UN DIRITTO!
LOTTIAMO PER:
IL BLOCCO PERMANENTE DI SFRATTI, SGOMBERI E PIGNORAMENTI
IL BLOCCO DELLA SVENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO
L’ASSEGNAZIONE E LA MANUTENZIONE DELLE CASE POPOLARI
LA SANATORIA DELLE OCCUPAZIONI E IL DIRITTO ALLA RESIDENZA PER TUTTI E TUTTE
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