EDUCATORI COOPERATIVA CESED – DIRIGENTI FANNO SALTARE ASSEMBLEA DEI SOCI
APRE L’OSSERVATORIO PERMANENTE DEGLI EDUCATORI
dalle 19.30 alle 22.00 tutti i giovedì
via Rosmini, 11 – Monza Brianza –
C’è una storia scritta dal subcomandante Marcos dell’ EZLN che narra della creazione del mondo. La storia è molto bella ma qui, per spazio e necessità vi basti sapere che gli dei che crearono il mondo lo lasciarono incompiuto, decisero di non finirlo, non per noia o pigrizia, ma perché anche gli uomini potessero contribuire all’opera.
La storia è citata in “Infanzia e Filosofia” di Walter Kohan (Morlacchi Editore) e sebbene si presti a molteplici riflessioni, può essere una buona metafora per l’educazione che mai si compie per intero e che necessita di due soggetti solidali tra loro per realizzarsi.
Solidarietà e incompiutezza potrebbero essere le parole chiave per definire il mestiere dell’educatore E’ un lavoro particolare quello dell’educatore che ha a che fare con l’umano, spesso in situazioni di forte disagio, spichico, ambientale o fisico. Egli, per formazione, è anche un “costruttore di ponti e strade” che mettono in connessione i soggetti delle città attraverso progetti nei quartieri o nelle scuole o nelle strade.
Dovrebbe essere considerato un lavoro importante eppure chi sceglie di vivere facendo l’educatore non ha vita facile. E non solo per la crisi del momento storico in cui viviamo.
Spesso risulta un’impresa trovare tempo, energie e risorse per potersi permettere buone letture e una formazione adeguata.
Per lavorare è richiesta la laurea in Scienze dell’Educazione, ma l’educatore professionale non è una categoria, non ha un albo proprio e, dulcis in fundo, fa riferimento al CCLN delle cooperative che tutto tutela tranne lui. E comunque spesso le cooperative trovano il modo di far lavorare geometri, spicologi, sociologi ecc
La vicenda della Cooperativa Cesed – ancora in corso per mancato pagamento degli stipendi, tfr e quote sociali – ha costretto molti educatori a prendere più coscienza della propria situazione lavorativa e in alcuni ha stimolato la decisione di iniziare a fare qualcosa per “terminare” ciò che è decisamente mancante in Italia.
L’obiettivo è ambizioso e siamo consapevoli che il nostro sarà un contributo, forse minimo, ma che potrà gettare qualche seme di modifica della situazione attuale.
Si partirà dai problemi quotidiani per poi trovare insieme ambiti in cui poter incidere sia legalmente che politicamente sulla dimensione lavorativa dell’educatore.
I tempi e le scadenze verranno fissate insieme e in base a quello che si riterrà opportuno fare.
Nasce così l’OSSERVATORIO PERMANENTE DEGLI EDUCATORI aperto il giovedì dalle 19.30 alle 22.00 in via Rosmini, 11 a Monza
Milano, 7 febbraio, ore 19.00
Più di 200 lavoratori e soci della Cooperativa Cesed si sono presentati dietro convocazione ufficiale in Via Galvani 26 per partecipare all’assemblea del CdA della cooperativa che avrebbe duvuto portare alla liquidazione della cooperativa stessa e il passaggio ad una nuova cooperativa creata ad hoc.
Gli educatori erano fortemente preoccupati per il loro Tfr, per le mensilità non pagate e chiaramente per il loro futuro lavorativo che sembra lontano dall’essere garantito.
La direzione della Cesed sorpresa sia della numerosa partecipazione che dalla chiara volantà degli educatori di avere spiegazioni e risposte e di poter esercitare il loro diritto di soci ha prima cercato di impedirne l’accesso e quando i lavoratori sono comunque entrati nella sala ha deciso di annullare la convocazione con la scusa che non era possibile verificare chi poteva e chi non poteva partecipare alla stessa.
L’amministratore Angelo Maffioletti se ne è andato portandosi via i libri legali della cooperativa impedendo così di poterla svolgere ugualmente. Prima di andarsene è stata chiamata la polizia e a seguire la Digos. L’avvocato del Punto San Precario di Monza – con sede presso la Foa Boccaccio – presente a tutela di decine e decine di operatori sociali, ha dato garanzia e spiegazione della situazione.
Al momento gli educatori sono riuniti in assemblea per decidere come procedere anche dal punto di vista legale.
Resta la figura indecorosa della dirigenza di una cooperativa sociale che si sottrae al confronto con i propri lavoratori defilandosi dalle proprie responsabilità. Allo stato il bilancio della cooperativa ha un passivo di oltre 7.000.000 di euro. La preoccupazione degli operatori è quindi del tutto giustificata. La beffa è che come soci della cooperativa hanno dovuto versare alle casse della stessa fino a 1.000 eruro.
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Un centinaio di educatori della cooperativa cesed, convocati per l’assemblea dei soci della stessa indetta dal CDA per votare lo scioglimento della cooperativa e i liquidatori, sono riusciti ad entrare nella sala dell’Istituto Maria Consolatrice di Milano.
Le avvisaglie che la cesed avesse dei problemi finanziari sono iniziate un paio di anni fa con la richiesta da parte dell’amministrazione del versamento di euro 1000 (quota associativa) per aumentare il capitale sociale al fine di ricevere i finanziamenti dalle banche e poter così pagare mensilmente e con regolarità gli stipendi.
Nonostante tutti i soci lavoratori abbiano versato tale quota con il passare del tempo i ritardi nel pagamento degli stipendi sono diventati la consuetudine per arrivare al non versamento dei mesi di luglio, agosto, settembre,novembre, dicembre con tredicesima.
Ad oggi gli stipendi sono stati versati direttamente dai comuni ai lavoratori, dopo una serie di mobilitazioni e di vertenze legali tramite gli avvocati della rete San Precario.
Ciò ha dimostrato quanto i problemi fossero da imputarsi alla cattiva gestione della cooperativa e non agli enti.
Oggi gli educatori chiedono garanzie rispetto alla liquidazione, alla quota associativa, alle differenze retributive e agli stipendia arretrati di alcuni.
La risposta del CDA è stata un totale rifiuto di voler ascoltare i soci e dare loro spiegazioni lasciando l’aula avvalendosi del presunto diritto di non poter continuare l’assemblea mancando i presupposti legali.
Avendo il numero legale per potersi riunire, gli educatori (soci) hanno deciso di proseguire l’assemblea votando un presidente e il segretario per poter iniziare l’assemblea.
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