Quaranta operai schiavizzati al nuovo Palazzo della Regione
Lo sfruttamento del lavoro non è solo un brutto fattaccio che accade nei dei paesi lontani, nelle regioni italiane meno ricche o nei campi di pomodori. Lo sfruttamento del lavoro accade ogni giorno, ogni contratto non fisso che esiste è sfruttamento.
Ahimè, esistono però casi in cui i lavoratori hanno contratti del tutto regolari, ma guadagnano un euro all’ora. E’ accaduto proprio qui, a Milano, e non in via Paolo Sarpi o in qualche retrobottega di qualche negozio sudamericano (come piace pensare che siano gli altri i cattivi), ma proprio nel cuore della Milano nuova, moderna, la Milano saggia, la Milano delle decisioni folli, la Milano di Formigoni. Quaranta persone di nazionalità rumena rese schiave proprio nel fantastico Palazzo della Regione 2.0. Secondo l’avvocato degli operai, il sistema è stato ben concepito.
Ai quaranta avrebbero dovuto consegnare una carta prepagata attiva presso la Banca Popolare di Vicenza in viale Tunisia su cui sarebbero dovuti arrivare 1200 euro ogni mese. Tuttavia, la carta è rimasta nelle mani dell’intermediario che si limitava a dare loro 400 euro. Purtroppo non si parla di un part – time.
Florin, uno dei ragazzi schiavizzati, ha parlato della vicenda. Grazie alla sua testimonianza sappiamo che queste persone erano costrette a lavorare dalle 7 di mattina alle 7 di sera con un’ora di pausa per poi essere chiamati nuovamente in serata e lavorare fino all’una di notte.
La storia è terribile e difficilmente digeribile.
Come in tante altre occasioni è la storia del lavoratore che viene sfruttato da una società intermediaria che ha vinto l’appalto x per un progetto. Questa volte l’azienda si chiama Mio Dino srl, ha sede a Portogruaro, Venezia, e si occupa di arredamento di case e uffici. L’appalto x è stato lanciato da Infrastrutture Lombarde spa per l’arredamento degli uffici del palazzo della Regione Lombardia in via Melchiorre Gioia.
E’ evidente che la politica degli appalti in Italia non funziona. Si parla quasi sempre di tangenti, solo i poveri illusi possono credere che quel famigerato 10% sottobanco sia finito con l’inchiesta di mani pulite, o di sfruttamento del lavoro. E quando qualcuno alza la testa e vuole parlare, viene minacciato di morte, com’è successo a uno degli operai che, ricevendo la consueta chiamata dalla famiglia in Romania, al posto della voce di un parente, ha dovuto invece sentire con orribile stupore la voce di uno degli intermediari che diceva, testuali parole: “ se continui nella denuncia, torni a casa in una cassa da morto” . Oggi più che mai gli appalti vengono vinti al ribasso, raggiungendo livelli così minimi da creare situazioni di schiavitù totale.
Regione Lombardia è ancora più responsabile di Mio Dino srl, perché essendo sicuramente a conoscenza della situazione, non solo non ha preso provvedimenti, ma ha evitato di effettuare regolari controlli proprio per non essere costretta ad aprire gli occhi. Questa è l’ennesima nefandezza della gestione Formigoni. Sta diventando intollerabile.
Questa mattina alla camera del Lavoro si è tenuta una conferenza stampa per denunciare il fatto. Tutto tace sulla pagina di Milano dei principali quotidiani. Noi stiamo in guardia.
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