Se vedi una rete abbattila!…E se vedi un cancello?? Cancellalo!

“Se vedi una rete, abbattila!”

Era il motto lanciato dai Corsari Milano ai tempi in cui il Mom (che poi alla fine è il nome di un bar, ma per abitudine chi frequentava il parchetto antistante la Rotonda della Besana ha iniziato a chiamarlo così) era un bellissimo parchetto vivo e vissuto, luogo di incontro per tutti i giovani che il mercoledì sera si radunavano per bere una birra insieme, fare quattro chiacchiere in compagnia, staccare un po’ a metà settimana dalla frenesia milanese e rendere più sopportabile l’attesa del venerdì.

Era proprio un rito, e, almeno per una sera, viale Piave e la circonvallazione interna diventavano luoghi sicuri dove camminare da soli alle 2 di notte non poteva spaventare nessuno…sappiamo benissimo che durante la settimana, Milano, anche nelle vie più centrali, è un deserto e sappiamo benissimo che la presenza massiccia di telecamere non reca alcun conforto a chi si trova a passeggiare solo o da sola.

Il Mom è stato circondato da un cancello.

Da allora sembra una di quelle bomboniere che si lasciano nella credenza e non si guardano più per anni, fino a quando, magari 15 anni dopo, un bel giorno ci si ricorda della sua presenza e si vede quanto è diventata triste ed impolverata.

Si apre la credenze e si toglie il povero cimelio…una volta era bello!

 

E’ quello che sta succedendo circa la discussione nata sul parco di Piazza Vetra, i cui cancelli vengono sempre sbarrati alle 22.

La proposta è arrivata pochi giorni fa: togliamo i cancelli.

 

Insorge il Pdl: quel cancello non si tocca! E’ stato innalzato per combattere lo spaccio diffuso nel parco!

Insorge la Chiesa di San Lorenzo: ci incateneremo alle sbarre!

Insorgono i residenti, o per lo meno la parte antimovida: aiuto! Ci invadono!

 

Esultano tutti coloro che credono nella realizzazione di una sicurezza reale, un concetto che sì abbatte cancelli e distrugge telecamere, un modo di vivere che accoglie strade affollate e festose, luoghi di scambio di idee e di incontro, spazi da attraversare che stacchino la corrente a Tv e facebook, che diano la possibilità di chiacchierare realmente con gli amici senza spendere 10 euro a consumazione.

 

Al Pdl si risponde che con le loro ossessioni maniacali da giornaletto di gossip alimentano le paure e forse guadagnano qualche consenso, ma sanno benissimo anche loro che non risolvono il problema della sicurezza.

Al parroco e alla chiesa di San Lorenzo vorremo far notare che forse è tempo di smetterla di allontanare i giovani se davvero vogliono costruire percorsi duraturi e che diffondano i valori di solidarietà e socialità tanto acclamati ma mai veramente attuati.

Ai residenti antimovida, invece, sarebbe opportuno sottolineare che è proprio grazie a quel parco e alla famigerata via Vetere che la sera possono godere della fortuna che altre zone non hanno: tornare a casa senza essere assordati dal silenzio dell’assenza di vita, sentirsi davvero sicuri dalla gente che li circonda e provare ad immaginare uno scenario opposto.

 

Dal canto nostro, fermi sostenitori della socialità come perno di concrete politiche di sicurezza, ci auguriamo che la magnifica idea venga estesa ad altre zone, come ad esempio il Mom, che ora è così triste e deserto da lasciare davvero l’amaro in bocca.

 

Un parco in gabbia significa persone in gabbia, chiuse nei locali stipati e sudati dalla calca e dalla confusione claustrofobica.

…E poi, ora..arriva la primavera!…

 

Cancelliamo il cancello!

 

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