Bergamo – Il quartiere Monterosso sta con la Kascina Autogestita Popolare

Riprendiamo un testo della Kascina Autogestita Popolare che aggiorna sulla lotta intrapresa contro  l’amministrazione comunale, che da diversi mesi ha emanato un’ordinanza di sgombero sullo stabile occupato 5 anni fa.

Mercoledi sera al Centro Anziani di Monterosso a Bergamo è andata in scena la presentazione di Comune e Cooperativa Ruah del progetto “Alloggi Accoglienza Cascina Ponchia”. Le compagne e i compagni del KAP hanno partecipato attivamente alla discussione. Guarda il video QUI

IL COMUNICATO

“Ex Carcere di Sant’Agata era vuoto, non è che qualcuno aveva già portato un’esperienza sociale” – “Dall’atto illegale è nato qualcosa, un’esperienza di un certo tipo e io proverei, se fossi l’ amministrazione, a interagire con questa esperienza” – “Io personalmente sono andata in Kascina con i miei figli… la realtà che c’è è comunque una realtà di apertura”

Una sala gremita. Perché mai c’è stata tanta partecipazione da parte della cittadinanza? Quasi tutte queste presentazioni iniziano e finiscono deserte. Il motivo di una cosi alta affluenza è da ricercare nella nostra presenza nello stabile da 5 anni: nell’esperienza sociale, culturale e politica che siamo stati in grado di costruire giorno per giorno. Il dibattito e le spaccature viste alla presentazione sono semplicemente l’ennesima dimostrazione che l’occupazione non è fine a sé stessa, ma è in grado di generare altro, in primis un dibattitto ricco di qualità politica.

Tante le persone che hanno preso posizione a sostegno del Kollettivo: le mamme del quartiere, giovani e signore che vivono il quartiere da decenni. Siamo attrattiva sociale per segmenti diversificati di Monterosso, abbiamo la certezza e la conferma che la riqualificazione da noi apportata a Cascina Ponchia è vissuta e attraversata da anime diverse, ma che hanno in comune voglia di accedere agli spazi sociali. Le mamme del quartiere che hanno attraversato la Kascina con pranzi collettivi, cacce al tesoro, merende solidali e feste in piazza ci riempiono di entusiasmo e stimoli per proseguire con le attività di questi anni.

Sottolineiamo l’incapacità di argomentare degli amministratori comunali, abbassando la qualità politica del dibattitto. Schiacciare tutto il discorso sulla legalità e la necessità, senza se e senza ma, di portare a termine il progetto, ha chiarito la posizione di chiusura solo da parte dell’amministrazione; inoltre la non capacità di portare elementi diversi, oltre ai due citatati, restituisce alla città dei personaggi poco preparati sulle questioni politiche/sociali, non in grado di fronteggiare un Kollettivo e di buona parte del quartiere.

La Kascina Autogestita Popolare Angelica Cocca Casile è del quartiere e della città, è un bene GIA’ pubblico, aperto e inclusivo, mercoledi sera ne è stata la prova. Continueremo le attività per tutte le diverse persone che ci attraversano, convinti che non siamo soli.

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