Taser sì, taser no, taser forse. Quando il PD è più realista del re

Approvata una mozione della destra con i voti di una parte del PD.

Più realisti del re, così potrebbero essere definiti i consiglieri comunali milanesi del Partito Democratico che hanno pensato bene di votare una mozione presentata dalla leghista Silvia Sardone (sì, quella finita nelle polemiche per l’inchiesta di Fanpage sulle contiguità tra destra istituzionale e fascisti vari ed assortiti) che propone di dotare la Polizia Locale dei taser per una fase di sperimentazione.

La maggioranza che sostiene il Sindaco Sala si è spaccata e la mozione è passata tra l’entusiasmo e il giubilo della stessa Sardone.

Ancora una volta si conferma la costante del PD che quando si tratta di “fare qualcosa di sinistra” balbetta, cincischia e si arrampica sugli specchi, ma quando si tratta di “fare qualcosa di destra” è sempre pronto a spianare la strada alle peggiori pulsioni reazionarie abbracciando senza remore le politiche law and order di tolleranza zero.

Beppe Sala, rendendosi forse conto del patatac ha tirato il freno predicando prudenza e sostenendo che: “Da qui a militarizzare il tutto io ci starei molto attento”.

Ma ormai la frittata è stata fatta, anche perché nel 2019 era stato approvato dalla medesima maggioranza di centrosinistra un ordine del giorno contro la fornitura del taser alla Polizia Locale. Insomma, a tra anni di distanza, un passo indietro, anzi molti. E un’ennesima sconfitta dal punto di vista simbolico e culturale.

Gioiscono alcuni dei sindacati del corpo di Polizia milanese. Del resto ormai da anni l’amata e bonaria figura del ghisa è uno sbiadito ricordo.

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