Vittoria all’ultimo secondo del Sant’Ambroeus che riapre il discorso salvezza
La prima domenica di aprile ci regala uno splendido pomeriggio di sole, che con l’ora legale si protrae fino alle 19, ora del calcio d’inizio di CUS Bicocca- St. Ambroeus, match dal peso incalcolabile in cui solo i tre punti possono tenere il Piccione in scia per i playout. Inizia così un romantico tramonto di 45 minuti che vede il Piccione attaccare controsole, complice la sconfitta nel “testa o croce” d’inizio gara.
A controbilanciare l’handicap visivo ci pensa però il cuore pulsante del St. Ambroeus, la splendida AP161 al gran completo, incessanti cori densi di cuore si infondono negli animi degli undici piccioni, che disputano un primo tempo di sacrificio e lotta intensa su tutti i palloni.
A gestire il possesso sono i padroni di casa, che non hanno particolare difficoltà a giungere nella trequarti opposta, ma una volta lì, gli spazi iniziano a mancare e le loro manovre offensive si scontrano puntualmente sul muro bianco-crociato. Piccione che invece fatica ad alzare il baricentro una volta recuperata palla; poche conclusioni tutte a lato e qualche difficoltà nel sfruttare l’ampiezza del rettangolo verde lo portano a chiudere primo tempo a bocca asciutta.
Verso la fine di un primo tempo destinato allo stallo, in cui le due squadre si annullano perfettamente a vicenda, arriva la beffa: l’arbitro condanna un lieve tocco di braccio in area con l’estrema punizione in favore del CUS Bicocca e dagli undici metri l’attaccante in maglia nera trasforma in rete.
Con resilienza il Piccione continua la sua partita, aumentando i giri e l’intensità e, con l’inizio del secondo tempo, anche il baricentro della squadra si alza. Iniziamo così a guadagnare terreno e fiducia. Forze fresche dalla panchina danno nuova linfa in campo e col passare dei minuti la difesa di casa inizia a scricchiolare, mentre gli attacchi del Piccione sono sempre più assedianti e vigorosi.
A dieci minuti dalla fine il risultato sorride sempre al CUS, ma il Piccione è vivo, perché è un pennuto tenace e, finché non lo ammazzi, le possibilità trovarsi una sua cacca in testa sono infinite.
E arriva, dunque, spiovente, da un traversone di Pablo, quaranta metri di gittata; sul secondo palo si avventa Fran, che di prima la rimette in mezzo. In area piccola ad attendere la preda c’è falco Florian, che si avventa per primo sul pallone e mette a segno il gol del pareggio. La curva è in visibilio, un’energia devastante si sprigiona dagli spalti.
É una battaglia all’ultimo sangue su ogni pallone che si protrae per sei minuti oltre il novantesimo, entrambe le compagini si sbilanciano per cercare di smuovere il risultato.
Al minuto 95 c’è un corner per il Bicocca.
L’area viene spazzata e lungo la fascia destra parte l’ultimo contropiede per gli ospiti; imbucata per Cardito che con una staffilata fa tremare l’incrocio dei pali, la sfera di gioco s’impenna e con una parabola surreale termina al limite dell’area in mezzo a tre maglie bianco-crociate. Da questo triangolo delle Bermude si innesca un flipper in stile anime giapponese: Fenino tenta lo stop, Florian se la ritrova tra i piedi e calcia addosso a Cardito, la sua deviazione salva la porta avversaria dalla conclusione ma consegna il pallone sul mancino di Emi Piazzi, rientrato da poco da un infortunio che lo teneva lontano dai campi da quasi un anno. Stop, uno sguardo al portiere e mancino rasoterra all’angolo opposto.
Scoppia la festa del Piccione, il gioco si protrae per altri trenta secondi di servizio, ma il tempo è ormai scaduto. Il triplice fischio libera l’incontenibile gioia di tutti i tifosi, giocatori e dirigenti.
Un Piccione corsaro si presenta in trasferta con il suo popolo al completo, espugna il Comunale Mauro e saccheggia il CUS Bicocca, riaprendo in extremis – e nel più romantico dei modi – il discorso salvezza.
Quattro gare per crederci e guadagnare altri punti preziosissimi sul CUS Bicocca. Faremo di tutto per sfidarli nuovamente ai playout.
Per tutte quelle volte che ho cantato per te,
magico Piccione devi vincere!
CUS Bicocca 1-2 Sant’Ambroeus
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