Corsico non si Lega – Salvini nuovamente contestato
Ieri il leader della Lega contestato durante un comizio per le comunali.
L’avevamo lasciato sabato a un comizio a Formello mentre dichiarava di essere febbricitante e di essere in giro nonostante le raccomandazioni del medico curante salvo poi ritrattare dopo che la sua sparata era diventata virale scatenando la rabbia di molti…
…lo abbiamo ritrovato domenica protagonista dell’ennesimo comizio a Corsico per sostenere il candidato della destra alla guida della cittadina dell’hinterland di Milano.
E anche a Corsico, come del resto in moltissimi comizi nel Sud e in Toscana, Matteo Salvini ha portato a casa l’ennesima contestazione di massa.
Se è vero che le contestazioni nel Meridione, da parte di chi ha la memoria lunga e ricorda come la Lega, per 30 anni, abbia lucrato elettoralmente sull’odio verso i “terroni” salvo poi cambiare obiettivo e scegliere capri espiatori più adatti alla fase storica che stiamo vivendo, sono abbastanza scontate (e i non certo gloriosi risultati elettorali del 20 e 21 settembre stanno lì a testimoniarlo) le contestazioni nel nord a trazione leghista non sono mai scontate.
Il “Capitano”, che ha già indossato l’abito della vittima e dell’eroe nazionale (manco avesse difeso l’Italia dall’invasione della Wermacht!), in vista del processo che lo attende tra pochi giorni a Catania, si è presentato a Corsico per sostenere Filippo Errante, ex-sindaco della città dimessosi nel 2019 e ora nuovamente candidato che dovrà vedersela al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Ventura che, nel primo turno ha raccolto più voti di lui: il 41,10% rispetto al 36,19% per essere precisi.
Ad aspettarlo, oltre ai suoi sostenitori, una vasta platea di contestatori che non gli ha lasciato letteralmente tregua intonando continuamente cori antirazzisti e antifascisti e cantando “Bella Ciao”.
Ricordiamo che Salvini è uscito abbastanza malconcio dalle ultime elezioni. Aveva previsto una vittoria per la destra per 7-0 e non è andata esattamente come sperava.
Il suo partito ha perso più del 10% dei voti in un solo anno e la sua leadership è messa sotto attacco da diversi fronti e personaggi tra cui Meloni, Zaia e Toti.
Anche nel milanese i risultati non sono stati quelli del “rullo compressore” cui eravamo abituati negli scorsi anni. Il centrosinistra ha infatti conquistato 5 comuni rispetto ai 2 della destra.
Vediamo se il lento declino proseguirà.
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