El violator eres tu! Azione di Nudm all’ambulatorio di viale Jenner teatro di violenze sessuali

Nella serata di ieri attiviste di Non Una Di Meno Milano hanno attacchinato davanti all’Ambulatorio MTS di viale Jenner 44 salito ai disonori della cronaca poche settimane fa per i casi di violenza sessuale che hanno visto coinvolto l’infettivologo Marco D’Annunzio.

Questo il comunicato scritto da NUDM relativo al terribile episodio:

Il centro di riferimento Hiv e malattie a trasmissione sessuale di viale Jenner NON É UN POSTO SICURO e NON É UN POSTO DI CURA.

Questo perché Marco D’Annunzio, 43 anni, dirigente medico della struttura ha violentato diverse donne, con il pretesto di eseguire visite mediche ginecologiche, spesso peraltro non necessarie e non di propria competenza, in quanto infettivologo.

Sei sono quelle che finora hanno denunciato.
“Mi sembrava più un massaggio erotico che una normale visita ginecologica. Mi è venuto istintivo chiudere le gambe, ma lui le ha riaperte, provando a rassicurarmi. Gli avrei voluto rifilare un calcione, ma ero paralizzata”.
“Gli avrei voluto tagliare la mano”.
“Mi sono sentita sopraffatta”.
“Ho pedalato a più non posso per non farmi raggiungere” (dopo che il medico propone un passaggio a casa dopo una violenza).

L’Assessora Regionale al Welfare, Letizia Moratti si augura che la situazione venga chiarita al più presto perché se venisse confermata sarebbe per lei un grande dolore: per noi non c’è un SE.

Saremo sempre dalla parte delle sopravvissute alla violenza patriarcale.

Una delle responsabili della privatizzazione della sanità non è una persona affidabile, tantomeno nella tutela della persone e della loro safety.

Com’é possibile che all’interno di istituzioni pubbliche di cui l’Assessora é responsabile, siano accaduti questi episodi?

Perché, nonostante voci e sospetti si stessero moltiplicando tra pazienti e ginecolog* della struttura, il dirigente dell’unità operativa complessa Gianmarino Vidoni abbia concluso l’indagine interna accontentandosi di un “non lo farò più”?

Alle persone e alle sorelle che hanno denunciato NOI CREDIAMO.

Quello che non ci stancheremo mai di ripetere è che è necessario, all’interno delle istituzioni pubbliche, e non solo, un enorme lavoro sulla violenza come sistema, perché nessun violador (stupratore) deve pensare di poter agire indisturbato e perché tutt* l* operator* sappiano come agire in tali situazioni.

Alcune persone hanno dichiarato di essersi trovate nella difficoltà di non poter affermare con autorevolezza davanti ad un medico cosa facesse parte di un trattamento di cura e cosa no.

È necessario ricostruire completamente la relazione medica, affinché il disequilibrio di competenze non si trasformi in potenziale abuso di potere, come in questo e purtroppo in molti altri casi.

Apprendiamo inoltre che a Bologna un radiologo ha molestato una giovane atleta, offrendo poi la possibilità di risarcire il danno in cambio del perdono: NON FUNZIONA COSÌ, non le ha rubato l’orologio!

I corpi delle donne continuano ad essere considerati oggetti di proprietà del patriarcato, al più risarcibili con qualche falsa scusa e qualche soldo, mentre i danni psicologici e morali che ne conseguono continuano ad essere minimizzati e invisibilizzati.

MA IL NOSTRO SILENZIO NON SI PUÓ COMPRARE , non c’è nessun risarcimento né perdono per i nostri corpi violati!

Non lasceremo che su questo gravissimo episodio cali il silenzio.
Seguiteci per le future iniziative.

Azione al centro di viale Jenner perché il coraggio delle sopravviventi non venga silenziato e perché è ora che il personale nelle istituzioni abbia una formazione attenta alla cultura del consenso, pluralità di generi, sessualità non eteronormata, violenza di genere…

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