Armi di distrazione di massa – A proposito del “piano” del Viminale contro la droga nelle scuole…

“Non accettare le caramelle dagli sconosciuti che dentro c’è la droga!!”. Chi, nato tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, non si è sentito rivolgere questo ammonimento almeno una volta quando era bambino in pieno boom del consumo di eroina?

Ecco. Sembra proprio che il nuovo piano del Viminale (leggi Matteo Salvini) contro la vendita di sostanze stupefacenti davanti alle scuole tragga spunto da quella mitica frase tanto in voga negli anni Ottanta.

Il piano “Scuole sicure” che con questo nome farebbe pensare ad un progetto di intervento massiccio per l’edilizia scolastica e invece prevede  le solite immancabili politiche repressive è stato lanciato dal Ministro dell’Interno durante un comizio estivo degli ultimi giorni ed è passato relativamente sotto silenzio.

Non abbiamo però dubbi sul fatto che in Autunno, passata la questione sbarchi se ne tornerà a parlare…

Il modus operandi salviniano del resto è abbastanza rodato: trovare un tema, creare il caso, scatenare l’emergenza (e infatti l’Italia va avanti di emergenza in emergenza almeno da fine anni ’70), generare un’ondata d’isteria collettiva e distrarre la cittadinanza da problemi un filo più concreti (lavoro, precarietà, sanità, scuola, casa, redditi…).

Uno dei temi di quest’Autunno potrebbe dunque essere l’emergenza droga (sì, proprio così…) nelle scuole.

Ma vediamo quali sarebbero le linee guida del Viminale sulla questione.

Ovviamente il tema viene affrontato solo da un punto di vista meramente repressivo (prevenzione questa sconosciuta!).

L’idea è quella di stanziare un fondo di 2,5 milioni di euro per i comuni più popolosi in modo da incrementare i controlli ad opera delle polizie locali (con nuove assunzioni e pagamento di straordinari) e installare nuovi impianti di videosorveglianza.

Le città dove il piano dovrebbe partire da Settembre sono: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste.

Già pronta l’equazione spacciatore = immigrato e il gioco è fatto. Già immaginiamo i titoloni sui vari giornali tipo “Libero”, “La Verità”, “Il Giornale” e compagnia di giro.

Vedremo come il mondo studentesco delle scuole pubbliche già devastate nella loro qualità da anni di finanziamenti alle private, dalla Buona Scuola e dall’alternanza scuola-lavoro reagirà all’ennesima boutade del “Capitano”.

 

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