Ultima Generazione si presenta

Ieri pomeriggio Ultima Generazione si è presentata attraverso una Zoom call lanciata sui circuiti social.

UG si occupa della sensibilizzazione al cambiamento climatico ed è balzata agli onori di cronaca per l’azione di imbrattamento della facciata del Senato avvenuta il 2 gennaio per spingere all’azione il ceto politico italiano che di fronte al disastro climatico si barcamena tra inutili frasi di circostanza, un silenzio imbarazzato e imbarazzante e il negazionismo più ottuso.

Nell’introduzione all’evento è stato ricordato che è ormai impossibile restare sotto il limite di 1,5º/2ºC di aumento di temperatura, parametri che – ricordano – si riferiscono alla media globale, il che vuol dire che nei centri urbani l’aumento raggiungerà anche i 7ºC, il che implicherebbe 1 miliardo di migranti climatici tra cui 170 milioni di europei che nel Sud del nostro continente non avrebbero più accesso alle risorse idriche.

Ultima Generazione fa parte di un network globale chiamato A22, nato appunto nell’aprile del ’22, che si ripropone di sensibilizzare la cittadinanza, spesso vittima di un negazionismo climatico leggero, e di condizionare le scelte politiche.

La metodologia adottata è quella della disobbedienza civile non violenta che prende spunto dalle lotte delle Suffragette che chiedevano il diritto di voto per le donne nel Regno Unito di tra fine Ottocento e inizio Novecento e dei Freedom Riders che lottavano contro la segregazione razziale negli Stati Uniti degli anni Sessanta.
Credono fermamente che delle azioni pubbliche possano richiamare l’attenzione dei media e sono consapevoli che la natura illegale di tali azioni possano avere ripercussioni giudiziarie

Principalmente le richieste al nostro governo sono due:
-Interrompere immediatamente la riaccensione delle centrali a carbone e le trivellazioni.
-Estendere a 20GW le rinnovabili eoliche e solari.

Ultima Generazione si rivolge alla cittadinanza per poter partecipare in maniera attiva alla loro lotta, entrando in un gruppo UG locale, organizzando presentazioni nella propria città, facendo volantinaggio e creando gruppi di lavoro.
Inoltre, se si vuole, si può fare donazioni seguendo il seguente link: https://sostieni.link/32772

Proprio domani si svolgerà a Milano un presidio solidale (alle 10 davanti al Palazzo di Giustizia) nei confronti di Simone, un attivista di UG per cui è stata richiesta la misura repressiva della sorveglianza speciale.

Questo il testo dell’appello:

Fra 10 giorni esatti, Simone Ficicchia entrerà nella sede del Tribunale di Milano per essere sottoposto a processo.

Simone ha 20 anni, e a quel processo verrà deciso se applicare su di lui la Sorveglianza Speciale, una misura molto dura di limitazione della propria libertà personale disciplinata dal cosiddetto “Codice Antimafia”.

Cosa ha fatto Simone per arrivare a ciò? In che modo ha messo in pericolo l’incolumità pubblica a tal punto da vedersi indicato come “soggetto socialmente pericoloso”?

Ha protestato.

Ha protestato con azioni di disobbedienza civile nonviolenta, rispondendo alle Forze dell’Ordine con la resistenza passiva.

Non una singola arma addosso, non un singolo gesto di violenza. Solo i propri documenti con sé, e qualche volta un libro da leggere ad alta voce durante le attese in Questura.

Non ha bloccato ambulanze né impedito soccorsi, avvertendo sempre il 118 prima di scendere in strada.

Ha sempre fornito i propri dati e affrontato ogni conseguenza, e il 10 gennaio lo farà di nuovo.

Verrà processato per questo, per aver spinto il mondo a fermarsi qualche minuto a comprendere quanto il nostro governo non stia facendo nulla contro il collasso ecoclimatico.

Ma non abbiamo intenzione di lasciarlo solo. Il 10 gennaio saremo lì con lui, in quantə più persone possibile.

Perché troviamo assurdo che di fronte alla preoccupazione per il proprio futuro e quello delle prossime generazioni si risponda con la repressione.

Non vogliono grida, non vogliono dissenso che non possano arginare con poche frasi accondiscendenti. Ma noi continuiamo, e il 10 gennaio sarà impossibile non sentirci gridare.

Ci vediamo a Milano!

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *