Aler di Nuovo Sotto Inchiesta

Da Milano X

 

L’Aler degli sgomberi nelle case popolari e della figlia del boss Costantino assunta per intercessione dell’ex assessore regionale alla casa Zambetti è di nuovo sotto inchiesta. All’alba i carabinieri sono tornati in zona città studi, questa volta non per sgomberare Lambretta ma per perquisire la sede centrale dell’Aler di viale Romagna. Le perquisizioni riguarderebbero anche la società Metropolitane Milanesi. I reati al centro dell’inchiesta sono corruzione e turbativa d’asta.

La responsabile degli appalti pubblici dell’azienda che ha in mano l’edilizia popolare in regione è finita in carcere insieme ad altri funzionari pubblici e amministratori privati: sono in tutto 16 i provvedimenti richiesti e ottenuti dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Ruotano intorno alla società Kaleidos srl, con sede a Saronno, legata alla Compagnia delle Opere. La Kaleiodos in pratica riusciva sempre a vincere gli appalti per il noleggio auto. Nel marzo del 2012 c’era stata una richiesta di documentazione: questa società garantisce condizioni particolari per soluzioni di noleggio a lungo termine agli associati della Compagnia delle Opere. Sarebbero oltre 10 milioni di euro gli appalti che Kaleidos ha ottenuto dagli enti pubblici. La società legata alla Cdo ricompensava chi la favoriva.

LA NOTA DEI CARABINIERI: «L’indagine ha consentito di evidenziare le connivenze esistenti tra imprenditori operanti nel campo del noleggio a lungo termine di automezzi e amministratori di diversi enti pubblici lombardi (Aler, Metropolitana Milanese, Ferrovie Nord Milano), grazie alle quali è stata pilotata – tra il 2006 e il 2012 – l’aggiudicazione di molteplici gare d’appalto bandite per l’approvvigionamento del parco automezzi degli enti e per la sua gestione». «L’operazione ha visto impegnati oltre cento uomini in varie province del nord Italia e l’effettuazione di diverse perquisizioni e sequestri».

LA SITUAZIONE LAMBRETTA: Il 27 dicembre l’Aler ha messo all’asta in blocco tutte e 9 le villette del “complesso del Sarto” attorno a piazza ferravilla, quindi anche quelle occupate da Lambretta. Alla faccia dei progetti su Expo e la fretta per iniziare i lavori che hanno usato come motivazione per giustificare lo sgombero di fine ottobre. Ora l’Aler dice che i lavori di ristrutturazione sono, sarebbero, troppo costosi. Quindi si vende in blocco per 8 milioni di euro.
Una messa all’asta che puzza, ci auguriamo di no, di nuovo tentativo di sgombero.

Nel frattempo il Comune e la giunta Pisapia farebbero bene a rivedere la conveznione firmata con Aler sulla gestione delle oltre 20mila case popolari comunali affidate all’Aler. A dicembre hanno firmato una proroga di 6 mesi, c’è più di un motivo per revocarla o almeno revocare i vertici dell’Aler.

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