Assalto al rave: la testimonianza di Erika

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Testimonianza di Erika

 

Sabato 27/10/12 intorno alle ore 20.00 siamo arrivati sul luogo della festa io e altri amici.

Abbiamo notato che la strada era stata chiusa da entrambi i lati per impedire il raggiungimento in auto al capannone EX STANDA, infatti abbiamo dovuto parcheggiare in una delle vie adiacenti ,come molte altre persone avevano fatto poco prima.

Ci dirigiamo verso il capannone, vediamo subito che vi sono alcune pattuglie di carabinieri e polizia davanti all’ingresso e a piedi passiamo senza problemi.Una volta entrati, decidiamo di montare la tenda e lasciarci dentro le nostre cose (giacche, qualche birra, qualcosa da mangiare). Verso le ore 20.30 io e un mio amico facciamo un giro intorno al capannone, salutiamo altri amici e facciamo una piccola esplorazione del luogo. L’atmosfera è molto tranquilla e rilassata, intorno a me colgo tanti sorrisi e un clima di generale allegria. Ma quando giro l’ultimo angolo del capannone, mi trovo davanti improvvisamente una cinquantina di poliziotti (celere) in tenuta antisommossa, tutti schierati a formare un cordone dalla recinzione allo stabile (in pratica questo cordone sbarrava COMPLETAMENTE una possibile via d’uscita). Tuttavia gli agenti erano immobili, sembravano parlare tra loro e non sembravano intenzionati ad alcuna azione improvvisa. Dall’altra parte, i partecipanti alla festa NON hanno assolutamente compiuto alcuna azione di provocazione (come per esempio insulti o lanci di oggetti verso le forze dell’ordine): tutti saggiamente si sono limitati a osservare tranquillamente la situazione oppure a ignorare deliberatamente questo cordone di polizia (anche se quest’ultimo creava una notevole tensione). CI TENGO A PRECISARE CHE COMUNQUE NESSUNO DEI PARTECIPANTI ALLA FESTA HA COMPIUTO AZIONI LESIVE NEI CONFRONTI DELLE FORZE DELL’ORDINE.

Decidiamo di entrare nel capannone dove vediamo che vi sono moltissimi ragazzi e ragazze che stanno ballando di fronte al muro di casse, salutiamo altri amici e anche noi ci dirigiamo verso il sound system per iniziare a ballare.

Dopo nemmeno 10 minuti la musica improvvisamente si spegne. All’inizio nessuno di noi se ne preoccupa però quando passa troppo tempo iniziamo a chiederci per quale motivo la festa si sia interrotta cosi bruscamente; al che usciamo dallo stabile e guardando verso destra riusciamo a intravedere che il cordone di polizia si è spostato circa 50 metri più indietro rispetto a dove era precedentemente posizionato. La cosa ci tranquillizza abbastanza.

Rientriamo nell’edificio, di nuovo ci avviciniamo alle casse ma l’impianto è ancora spento. Molte persone iniziano a incitare gli organizzatori per far ripartire la festa, penso che in quel momento all’interno del capannone ci fossero presenti circa 2000 persone. Personalmente mi avvicino agli organizzatori per cercare di capire la ragione di questa ennesima interruzione, e riesco a udire distintamente (da due ragazzi che parlano tra loro in inglese) che la musica non sta ripartendo perchè son scoppiate delle questioni tra alcuni componenti delle crew organizzatrici, in particolare che una crew vorrebbe far ripartire la musica ma l’altro gruppo sarebbe di parere contrario.
Questa risposta mi lascia alquanto dubbiosa e decisamente confusa.

Ritorno dai miei amici, ci posizioniamo alla destra del soundsystem (quindi abbastanza vicini all’entrata ) e la musica riparte. Tutti si tranquillizzano, si inizia a ballare e la festa sembra procedere senza intoppi.

DOPO CIRCA 5 MINUTI avverto delle persone alla mia destra che mi spingono, mi giro di scatto e vedo circa 50 poliziotti in tenuta antisommossa avanzare minacciosi verso di noi. Tutti intorno a me iniziano a scappare verso il fondo del capannone dove era completamente buio, la polizia continua ad avanzare e inizia a manganellare tutti quelli che si trovano davanti, SENZA ALCUNA DISTINZIONE. CI TENGO A PRECISARE CHE L’AZIONE VIOLENTA è INIZIATA DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE E NON DAI PARTECIPANTI ALLA FESTA, CHE INVECE han tentato di FUGGIRE IMMEDIATAMENTE. Personalmente ho ricevuto una spinta da un agente di polizia, non so se volutamente o meno data la confusione generale.

A questo punto la folla che scappava mi ha quasi travolta e mi sono trovata sospinta verso il fondo del capannone, li mi sono fermata perchè mi sono accorta di aver perso i miei amici e mi son preoccupata parecchio. Ho fatto qualche passo indietro (verso il sound system) e ho visto persone che fuggivano , persone prese a colpi di manganello e alcune persone che provavano a reagire. Ho visto ragazze e ragazzi inermi attaccati dagli agenti con manganellate e calci, e anche alcuni agenti che picchiavano i cani. Qui ho notato che c’e stato qualche lancio di oggetti e alcuni tentativi di difesa da parte dei partecipanti alla festa.

Non trovavo né i miei amici né una possibile via d’uscita. Mi sentivo come un topo in trappola, dietro di me sentivo le urla di molte persone e anche vari colpi. Senza voltarmi più indietro ho iniziato a correre verso un’uscita che poi ho scoperto affacciarsi su un’altra zona dell’edificio molto buia. Qui la gente tentava di aprire le porte in ferro alla nostra destra, si accalcava davanti a queste improvvisate vie di fuga. Ho trovato una porta aperta e son corsa fuori, anche all’esterno mi son trovata in una confusione generale tra molte persone che correvano verso l’uscita principale.

Sono tornata in fretta verso la tenda e qui ho trovato alcuni miei amici fortunatamente illesi ma (come la maggior parte delle persone)abbastanza confusi e agitati.

Immediatamente decidiamo di allontanarci ma una volta diretti verso il cancello principale (posto circa a 400 metri dal luogo dove avevamo montato la nostra tenda) scopriamo intravedendoli in lontananza che anche li vi sono circa 50 celerini e alcune camionette della polizia con i fari accesi puntati verso di noi. Sembravano aspettare l’arrivo di chi giungeva dalla parte opposta (dove i primi agenti avevano messo in atto la prima carica).

Allora molto spaventati troviamo una rete che qualcuno aveva alzato, e strisciamo sotto di essa per riuscire a uscire. Mentre aspettavamo gli altri, nei pressi dell’uscita principale (verso la quale si erano diretti diversi ragazzi ) vediamo alzarsi i fumi dei gas lacrimogeni e sentiamo parecchie urla e colpi sordi . Abbiamo sentito anche degli spari molto attutiti.

Una volta guadagnata l’uscita,TUTTI ILLESI MA MOLTO SCOSSI torniamo alla nostra auto passando per alcuni campi incolti.

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