AUDIO / Dioniso Crocifisso. Discussione pubblica sul gusto del vino nell’era della sua produzione industriale.

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AUDIO / Dioniso Crocifisso

Discussione pubblica sul gusto del vino nell’era della sua produzione industriale.

Neanche il vino è riuscito a sfuggire all’agguato della produzione intensificata.
Il vino, nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, è
fin troppo spesso,
asservito a richieste di mercato, omologato e conformista, banalmente ammiccante.

Quando un vino comincia a parlare, invece,
quando racconta di stagioni e territori, di storie di uomini e donne, di lotte,
quando accade
è lì che comincia una rivoluzione.

«E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia»
(John Steinbeck, Furore)

Presentazione del libro di Michel Le Gris “Dioniso crocifisso” (DeriveApprodi, 2010).

Interventi dei vignaioli de La Terra Trema:
Elena Parona, Azienda Agricola La Basia, Puegnago del Garda (BS)
Claudio Solito, Azienda Agricola Cooperativa La Viranda, San Marzano Oliveto (AT)
Corrado Dottori, Azienda Agricola La Distesa, Cupramontana (AN)
Annibale Alziati, Azienda Agricola Alziati Annibale, Scazzolino di Rovescala (PV)

Sabato 11 giugno 2011, Folletto 25603 (Abbiategrasso MI)

“Nelle società dove i poteri della tecnologia e del marketing non esercitavano un dominio incontrastato, la formazione della sensibilità del gusto poteva godere di un maggiore spazio di libertà. Il mondo della vigna e del vino, nonostante ciò che ancora li lega alla natura, sono oggi sottoposti a trasformazioni che vengono spesso ignorate proprio da chi beve e apprezza il vino. Trasformazioni delle tecniche di vinificazione e delle forme di coltivazione che, oltre a modificare il gusto dei vini, incidono soprattutto sulla facoltà individuale di giudicarli. L’estensione dei sapori e le innumerevoli sfumature dei profumi provenienti dai diversi terroir potevano rappresentare un antidoto alla proliferazione degli aromi, tanto violenti quanto semplici, promossi dall’industria agro-alimentare”

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