Cambiamo Abbiategrasso con il Folletto 25603 in Consiglio Comunale
ABBIATEGRASSO (MILANO)
Abbiamo deciso di attraversare e supportare ” Le coccinelle – Cambiamo Abbiategrasso – Finiguerra Sindaco” in questa sfida elettorale e culturale. Per noi è una conseguenza naturale delle battaglie e dei progetti che in questi anni abbiamo alimentato e condiviso, nel territorio Abbiatense, e non solo, in Italia, nel mondo. Pensiamo alle mobilitazioni contro la tangenziale milano-malpensa, contro l’inceneritore, contro il TAV, pensiamo alle rivolte, alle insurrezioni che hanno acceso il Mediterraneo.
Pensiamo al progetto “La Terra Trema”: 10 anni di lavoro per un progetto di portata nazionale che raccoglie l’agricoltura critica di qualità, che è attraversato e animato da centinaia di contadini, donne e uomini, e che nasce con gli agricoltori resistenti dell’Abbiatense.
Stiamo con “ Cambiamo Abbiategrasso” perché c’è Domenico Finiguerra, il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, perché con lui abbiamo condiviso i cortei e le battaglie No tangenziale, con lui abbiamo condiviso uno sguardo e un confronto sullo sviluppo del nostro territorio e sullo sviluppo globale. Perché con Domenico Finiguerra abbiamo condiviso anche il fumo dei lacrimogeni di carabinieri e polizia in Val di Susa, ma anche l’insegnamento di una valle che resiste e di come si difende un territorio dalla devastazione imposta dall’alto.
Cambiamo Abbiategrasso perchè c’è Domenico Finiguerra, antifascista, e portiamo nel cuore le celebrazioni del 25 aprile di questi anni a Cassinetta.
Cambiamo Abbiategrasso perchè vogliamo salvaguardare le peculiarità di Abbiategrasso e di questo territorio, ma anche liberarci di alcune peculiarità provinciali, chiusure, intolleranze, razzismi, leghismi.
Cambiamo Abbiategrasso perchè non vogliamo vedere più le forze dell’ordine locali occupate a dar la caccia a quelli che più di una forza politica chiama “clandestini”.
Cambiamo Abbiategrasso perchè vogliamo un’Abbiategrasso laica, pubblica e solidale. Vogliamo delle scuole che funzionino e degli asili accessibili a qualsiasi fascia di reddito e per tutti.
Cambiamo Abbiategrasso perchè vogliamo una città che ospita e produce culture. Una città che abbia spazi per ospitare eventi culturali tutto l’anno. Una città con la Casa della Musica e spazi sociali pubblici e autogestiti dalle persone che li animano. Vogliamo una città che sappia valorizzare le competenze tecniche e le creatività artistiche dei suoi abitanti e delle tante associazioni e gruppi informali.
Vogliamo un’ Abbiategrasso che sappia sviluppare progettualità innovative sul diritto alla casa.
Vogliamo un’ Abbiategrasso che sappia supportare chi è senza lavoro e in difficoltà col reddito.
Un’ Abbiategrasso che sviluppi piani del governo del territorio senza mangiarsi terreno agricolo e che sappia metter mano sulle aree industriali dismesse in modo virtuoso.
Vogliamo un’ Abbiategrasso all’avanguardia con la tecnica, che sappia essere un esempio nazionale per l’utilizzo di energie alternative.
Vogliamo sviluppare progettualità che sappiano valorizzare e trasformare il patrimonio agricolo e contadino di questo territorio.
Vogliamo filiere corte e autosostenute che sappiano essere una reale alternativa alla grande distribuzione
Stiamo con “Cambiamo Abbiategrasso” perchè la Abbiategrasso che vorremmo non ha bisogno di Slow Food per costruire e veder riconosciute le sue specificità agricole, perchè non si spendano più migliaia di euro per una fiera inutile come Abbiategusto. Per noi Slow Food è veicolo di una visione di agricoltura gravemente elitaria, che si apre solo alle belle forme di un pubblico agiato e poco dialoga con i forzati dell’hard discount. Che rimane veicolo di un’Expo poco trasparente, che a tutt’oggi e malgrado tutto puzza ancora di cemento, corruzioni. Appalti e affari poco chiari. La Abbiategrasso che vorremmo starebbe lontana da tutto questo, lasciando a digiuno i professionisti del settore noiosi e impoltroniti.
Noi stiamo con Le Coccinelle, con Domenico Finiguerra e con tutte quelle persone che stiamo incontrando in questi giorni perchè abbiamo grandi aspettative, sentiamo forte l’urgenza di praticare nuove strade, ci muove lo smisurato desiderio di determinare e partecipare. Per questo ci siamo avvicinati a questa avventura, per noi insolita, preoccupandoci di farla divenatare nostra cosa comune. Col nostro stile e la nostra intransigenza. La candidatura di Domenico Finiguerra è qualcosa di prezioso, un’occasione per ribaltare logiche di partito vecchie, sepolte dalla cartapecora, di rielaborare con la partecipazione culture, economie e questioni sociali.
Cambiamo Abbiategrasso perchè c’è Alice Boni *, nella lista civica, tra i candidati al consiglio comunale. Una di noi.
Video della candidatura di Alice Boni
Folletto 25603
Pronti al peggio, ma anche al meglio!
http://www.inventati.org/folletto25603/
http://www.finiguerrasindaco.it/
*Alice Selene Boni, 1980 Urbanista. Dottore di ricerca in Politiche Pubbliche del Territorio, docente a contratto di Sociologia Urbana presso il Politecnico di Milano. Svolge attualmente attività di ricerca e accompagnamento presso istituti e società di ricerca. Nel corso di questi anni si è occupata di processi partecipativi, democrazia locale, politiche sociali e pratiche d’uso dello spazio urbano. Ad Abbiategrasso da oltre 10 anni è anima del Folletto 25603 e de La Terra Trema; attraverso queste esperienze, dal confronto con il quartiere, con gli artisti, i musicisti, gli scrittori, i contadini, i centri sociali (e altro ancora) che lo hanno attraversato, ha vissuto e imparato a costruire forme nuove e concrete di comunità, di cultura, di economia e di socialità.
Tag:
abbiategrasso alice boni domenico finiguerra sindaco