Christa Wolf ci lascia…

Ho letto quasi tutto di Christa Wolf, ma, nonostante non fosse uno dei suoi capolavori più lodati, nulla mi è rimasto impresso come “Der geteilte Himmel” (Il cielo diviso).
Rita e Manfred, un amore nato nel sogno condiviso della DDR, un amore morto con la disillusione,con l’amarezza che quel sogno, purtroppo non è diventato realtà.
Scelgo di ricordare la Wolf citando questo romanzo, perché, dietro quelle righe, è racchiuso il dramma vissuto dall’autrice nel realizzare che le speranze di un mondo migliore riposte nella Repubblica Democratica Tedesca, alla fine, sarebbero state disattese.
Gli stessi sostenitori della DDR si sono ritrovati nel paradosso di mettere in dubbio quell’idea, quel miraggio che sembrava così tangibile. La corruzione dell’ideale non ha però allontanato la Wolf dal crederci, non le ha mai fatto pensare che al di là del muro, ad Ovest, ci fosse la speranza che Manfred aveva cercato. Non ha mai sostenuto che il sistema capitalista fosse una valida alternativa.
Der Geteilte Himmel rappresenta un momento epico nella vita dell’autrice, quella svolta che segnerà il suo percorso, un tragitto fatto di accuse e speculazioni: da collaboratrice della Stasi ad intellettuale spiata e perseguitata; da sostenitrice a traditrice della DDR.
Quello che rimane è l’immagine di una donna, di una scrittrice, di un’idealista che ha sempre preso posizione. Christa Wolf ci lascia un’opportunità. Quella di credere fino in fondo nei nostri principi, anche quando vengono soffocati.

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